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Erri De Luca ha scosso gli intellettuali

Primi timidi segnali di risveglio degli intellettuali italiani, categoria un tempo prestigiosa e poi rapidamente scomparsa dalla scena dell'”impegno civile”. Forse perché troppo legata a un singolo partito (il Pci), invece che a una visione critica del mondo, e quindi coinvolta in modo altrettanto repentino nella caduta, nel disinteresse o nella volgare ignavia.

La “scomunica” nei confronti dei libri di Erri De Luca, pronunciata da un tale che è riuscito a diventare senatore del Pdl prima ancora di iniziare a pensare in modo autonomo, sembra aver scosso gli intellettuali dal loro torpore. Certo, la solidarietà diretta va allo scrittore, non tanto al movimento. Ma per la legge degli “slittamenti progressivi” del senso, alla fin fine la loro critica investe anche l’opera inutile, la logica illogica che la sostiene e la “cultura” questurina di chi ha invitato a non comprare i libri di Erri. Per l’ordine di mandarli al rogo c’è tempo, ma non dubitiamo che l’evoluzione “democratica” del Pdl posa presto riuscire a raggiungere anche questa vetta. O abisso.

Per il momento, comunque, registriamo questo segnale di vita nel gelo siberiano dell’intellighezjia italiana. Ce n’era bisogno.

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La solidarietà degli scrittori a Erri De Luca: “La Tav è inutile, non boicottate i suoi libri”

Laura Eduati, L’Huffington Post

Non sono tutti d’accordo con il sabotaggio alla Tav, ma trovano pericoloso l’appello al boicottaggio dei suoi libri lanciato dal deputato berlusconiano Giuseppe Esposito. E così in queste ore gli scrittori italiani twittano messaggi di pubblica solidarietà a Erri De Luca, che domenica scorsa all’Huffington Post proclamava “la Tav va sabotata”. Un pensiero che ora costerà all’autore di In alto a sinistra e Non ora, non qui una denuncia per istigazione al sabotaggio da parte della società franco-italiana Ltf.

È proprio l’invito a non leggere le sue opere per ritorsione a infastidire maggiormente Wu Ming, Massimo Carlotto, Loredana Lipperini, Sandrone Dazieri, Giulio Cavalli, colpiti anche dal fatto che in Italia improvvisamente si introduca una sorta di reato d’opinione. La solidarietà arriva anche da Gianluca Foglia direttore editoriale Feltrinelli, editore di De Luca, che intervistato oggi da Affari Italiani avverte di non voler entrare nella polemica No Tav: “Penso che non sia mai un buon segno quando qualcuno propone di boicottare i libri”.

“Noi stiamo con Erri De Luca. Quello che ha detto lui lo pensiamo da sempre e lo diciamo anche noi” twitta il collettivo Wu Ming. E lo sceneggiatore televisivo e scrittore Sandrone Dazieri cinguetta: “La Tav è un’opera inutile che va dismessa”. Ad appoggiare non soltanto formalmente lo scrittore napoletano è anche Lipperini, conduttrice del programma culturale Fahreneit su Radio 3, che nel suo blog denuncia l’uso della ormai abusata locuzione “cattivi maestri” come “marchio di infamia” da parte dei media che non informerebbero a dovere sulla lotta dei valsusini: “Mi sembra evidente che sul No Tav esiste ormai una campagna mediatica che criminalizza e non informa”. E lancia una accusa agli intellettuali italiani, che non starebbero facendo fronte comune con De Luca.

Massimo Carlotto, invece, preferisce rimanere sulla libertà di pensiero: “Qualcuno sproloquia di boittare i suoi libri, tra una minaccia di solidarietà e l’altra. Solidarietà a Erri De Luca”.

Un tweet di supporto arriva inoltre da Igiaba Scego, la scrittrice di origini somale: “E’ ignobile la campagna contro di lui, è uno dei più grandi autori di questo Paese e una delle menti più lucide”.

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1 Commento


  • giovanni

    ““Noi stiamo con Erri De Luca. Quello che ha detto lui lo pensiamo da sempre e lo diciamo anche noi” twitta il collettivo Wu Ming”
    dopodichè dimostra fattivamente la solidarietà a De Luca spedendo le bozze dell’ultimo romanzo alla casa editrice del Pregiudicato.

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