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Basta con questa federazione della stampa. Lasciamoli soli

Puntoeacapo, componente sindacale rappresentata nella Federazione Nazionale della Stampa dal 2001, esce dalla Fnsi in segno di protesta per gli accordi contrattuali siglati alla fine di giugno. Lo ha deciso all’unanimità l’assemblea della componente presieduta dal portavoce Carlo Chianura. Di seguito il documento approvato dall’assemblea.

E’ una Federazione della  Stampa che non rappresenta più i giornalisti. 
Riunisce una parte marginale della categoria, ma si arroga il diritto di scegliere per tutti.
Con il contratto del 2009 ha messo in ginocchio l’Inpgi e la Casagit, provocando l’attuale disastro previdenziale e sanitario della categoria.
E’ una Federazione che nega la democrazia, perché basa le sue maggioranze su un sistema federale che non garantisce adeguata corrispondenza tra numero di elettori e rappresentanza effettiva.
L’ultimo colpo, per noi quello insopportabile, è oggi la firma di un accordo che annulla una serie di fondamentali garanzie conquistate con decenni di lotta e trattativa.

Puntoeacapo vuole continuare ad essere un riferimento per i giornalisti. Aderisce alle manifestazioni del 5 e dell’8 luglio per essere al fianco dei colleghi che vogliono proteggere il futuro della professione. Organizzerà nel rispetto delle leggi e della Costituzione i ricorsi alla magistratura contro il nuovo contratto e aiuterà i colleghi a realizzare convenzioni con studi legali. Esigeremo che si tenga un vero referendum sul contratto, immediato e vincolante, riservato ai giornalisti delle aziende Fieg.
Resterà movimento d’opinione e gruppo di pressione dentro e fuori gli enti e le istituzioni di categoria, dall’Ordine dei giornalisti all’Inpgi, alla Casagit, garantendo come facciamo da anni rispetto della legalità e trasparenza.

Ma nel sindacato, in questo sindacato, no. Basta, anzi puntoebasta. 
Usciamo dalla Fnsi. 
Lasciamo i signori di questa irriformabile Federazione allo sfascio cui hanno condannato la categoria, alle loro poltrone e poltroncine che li tengono lontani da decenni dalle redazioni e dai problemi veri della professione.
Una cosa è sicura. Cercheremo, da fuori, di promuovere un processo di rigenerazione del sindacato, di restituirgli il ruolo che per decenni ha consentito ai giornalisti conquiste storiche. Ma con questi dirigenti che non hanno neanche il buon gusto di dimettersi non condivideremo più nulla. 
Lorsignori si riprendano le nostre tessere: invitiamo i giornalisti italiani a fare come noi.

L’Assemblea generale di Puntoeacapo
Roma, 1. luglio 2014

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