Un festival di musica polacco ha annunciato l’annullamento di un’esibizione dell’artista bosniaco Goran Bregovic a causa di alcuni commenti del musicista sulla Crimea, la penisola russa entrata a far parte dell’Ucraina nel 1954 e che, lo scorso anno, è stata annessa nuovamente alla Russia dopo un referendum popolare convocato in seguito al colpo di stato nazionalista e filoccidentale andato in scena a Kiev. La Polonia è uno dei Paesi che ha sostenuto maggioramente Kiev nella guerra contro le popolazioni russofone delle regioni sud orientali del Paese.
Il festival di musica rock, inaugurato nel 2010, si svolge ogni anno nella città meridionale polacca di Oswiecim nella quale, durante la seconda guerra mondiale, la Germania nazista ha costruito il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Il festival si chiama “Vita Oswiecim”, e ha come motto “Contro la guerra e tutte le forme di aggressione, razzismo, antisemitismo e violazioni dei diritti umani”, hanno ricordato gli organizzatori in un comunicato sul sito ufficiale. Il che cozza non poco con il sostegno polacco ad un governo che per un anno ha bombardato città e villaggi del proprio stesso paese e le cui forze armate sono infiltrate da battaglioni formati da miliziani di ideologia apertamente neonazista. Pochi giorni fa però il presidente polacco Bronislaw Komorowski, nel corso di un discorso di fronte al parlamento ucraino, aveva affermato che i soldati ucraini che si battono contro l’ “aggressione russa” nell’est del Paese “proteggono anche la sicurezza dell’Europa intera”. “Oggi, quando i figli dell’Ucraina muoiono nell’est per difendere l’indipendenza del loro Paese, proteggono anche l’Europa. La proteggono dal ritorno della mentalità imperialista, dalle decisioni che minacciano tutta l’Europa” ha dichiarato Komorowski.
A Bregovic, uno dei più famosi musicisti dei Balcani, gli organizzatori del festival dal quale è stato escluso contestano i commenti fatti al termine di un concerto tenuto lo scorso 26 marzo nella città portuale di Sebastopoli in Crimea. In quell’occasione, Bregovic aveva avuto parole di apprezzamento per la Russia invitando l’Occidente a farsi “curare della sua paranoia”. Parole che non sono piaciute ai gestori della kermesse.
“Le dichiarazioni del performer dopo il concerto, nelle quale Bregovic ha minimizzato l’annessione illegale del territorio e ha rifiutato di condannare l’intervento armato della Russia in Ucraina, sono contrasto con i valori cari ai fondatori di Vita Festival”, hanno detto gli organizzatori dimostrando una buona dose di ipocrisia. E hanno aggiunto: “Abbiamo deciso di cancellare la sua performance in programma in questa edizione del festival” in programma per il mese di giugno.
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