“Una montagna di libri contro il TAV” alla sua quarta edizione si è svolta non in Val Susa, dove si sono tenute le edizioni precedenti, ma a Bologna. É stata ospitata dal 15 al 17 maggio al centro sociale Vag61 organizzata in collaborazione con Carmillaonline. In tre giorni si sono avvicendati in un programma fitto racconti, libri, emozioni, lotte passate, lotte in corso e lotte da farsi. É stato un evento partecipato che ha consentito approfondimenti, incontri e confronti e che sarebbe da riproporre a latitudini più basse dell’Italia coinvolgendo le lotte per la difesa dei territori che sono attive anche nel sud Italia.
Nei tre giorni al Vag61 di Bologna, video, presentazioni di libri e spettacoli riguardanti la lotta dei No Tav si sono intrecciati con altre lotte come quelle legate all’amianto. Si è parlato di libri, cultura, memoria e ancora lotte nella conversazione tra i due militanti e scrittori Valerio Evangelisti e Serge Quadruppani, così come nell’omaggio di Valerio Monteventi a tutti i ribelli della montagna, da Gaetano Prosperi, “brigante” della Val Savena dopo l’Unità d’Italia, alle repubbliche partigiane, fino ai valsusini di oggi.
Uno spazio particolare della serata del 16 maggio è stato dedicato all’avvocato Bianca Giudetti Serra. Morta a giugno dello scorso anno a 95 anni, Bianca la rossa è stata ricordata dal figlio, Fabrizio Salmoni, e in un reading collettivo, “Un percorso lungo un secolo”, aperto da Sante Notarnicola con un suo ricordo dell’avvocato Bianca conosciuta nel 1968 nel corso del processo Cavallero. La biografia di Bianca Guidetti Serra è stata narrata attraversando le lotte di un secolo che l’hanno vista protagonista come partigiana nella Resistenza e come avvocato militante sempre dalla parte dei minori, dei carcerati, dei proletari in cause emblematiche, come ad esempio nella squallida storia delle schedature Fiat, nello scandalo dei “celestini”, minori rinchiusi e maltrattati negli istituti, e nel “caso Pierobon”, minore condannata per aborto clandestino. Si tratta di cause nelle quali, oltre all’importante denuncia dei fatti, lei ha spesso provocato la messa in discussione degli strumenti legislativi vigenti aprendo dibattiti e mobilitazioni per costituirne di nuovi.
Bianca come avvocato, persona e soggetto politico ha lottato per l’abolizione dell’ergastolo, pena da lei considerata inammissibile e incostituzionale. Sante Notarnicola riprende la lettura nella parte finale del reading lanciando un appello “a proposito di un argomento tabù: la pena dell’ergastolo e la pena del 41bis” […] Qualunque governo, specie in tempo di crisi economica e sociale come quella che stiamo attraversando, ha la preoccupazione del formarsi di una opposizione radicale, pertanto previene e prepara gli strumenti giuridici e pratici per fermare la crescita di un movimento più maturo e consapevole. Tra questi strumenti ci sono quelli prima citati. Le celle del 41bis sono tombe per esseri viventi. Dal 41bis e dall’ergastolo ostativo si esce solo morti o “infami”.[…] Il carcere duro, con relativi maltrattamenti, sono cose riservate generalmente e storicamente agli oppositori politici. Il 41bis, l’articolo 90 e la pena dell’ergastolo sono robaccia che soddisfano la socialdemocrazia nostrana e i fascisti, non fatevi ingannare, non è vero che servono solo per i mafiosi. Al varco attendono sempre e comunque NOI”.
La lettura della lunga storia di Bianca Giudetti Serra, è conclusa dalla voce di Sante che virtualmente ci porta commossi sulla sua tomba su cui, alla maniera ebraica, pone una pietra.
Stamani anche i mandorli sono fioriti. A Bianca
Alla maniera ebraica
qui sulla tua tomba
vengo a posare
la pietra del cordoglio
e a raccontarti
cose raccattate
sul selciato assolato
Sepolcro privilegiato il tuo
– si dice in giro –
proprio di fronte al mare
oggi infuriato e,
dall’altro lato, i tuoi
amati monti
e poi ancora
i fiorellini che coprono
tutto il prato intorno
Spero tu possa sentire
per un momento solo
questi profumi
che stordiscono
e udire se puoi
i rumori del vento
e del mare
che cullano il tuo sonno
Tutte le lapidi qui
sono ruvide, lo sai,
consumate dal tempo
del vento incessante
nei mesi più freddi
In questo pezzo di terra
volutamente disadorno
affido la memoria
mia e tua
a questa piccola pietra.
Sante Notarnicola
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