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Shakira annulla concerto in Israele. La Campagna di boicottaggio ottiene un altro risultato

Come annunciato all’inizio di questo mese, la superstar internazionale Shakira terrà dei concerti in Libano e Israele nel luglio di quest’anno. Ma, secondo la Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI), il suo concerto in Israele è stato cancellato.

“Il PACBI dà il benvenuto alla notizia che Shakira non si esibirà a Tel Aviv, frustrando le speranze di Israele di usare il suo nome per lavare l’ultimo massacro a Gaza,” hanno scritto in una dichiarazione. “Gli artisti, in particolare gli Ambasciatori di buona volontà delle Nazioni Unite, hanno il dovere morale di non essere complici nel coprire le violazioni dei diritti umani e l’apartheid”.

L’Ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite e cantante doveva esibirsi in Israele per la prima volta il 9 luglio e successivamente in Libano il 13 luglio al Cedar International Festival .

Sebbene nessuna compagnia di produzione israeliana abbia ufficialmente confermato il concerto di Shakira, i media israeliani come Channel 2 News e Israel Hayom hanno riferito che la pop star internazionale ha “firmato un accordo” per esibirsi il 9 luglio. Ma la notizia che circolava online è stata confermata come falsa da Live Nation, il più grande produttore di concerti in tutto il mondo. Inoltre, la pagina web di Shakira elenca il Libano tra le date del tour, mentre Tel Aviv è scomparsa. La conferma della disdetta viene anche dal giornale israeliano The Jerusalem Post.

Gli attivisti della campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) verso Israele hanno pubblicato più volte appelli online in tal senso, sollecitando Shakira a cancellare il suo concerto a Tel Aviv da quando nella seconda metà di maggio era circolata la notizia.

“Come ambasciatrice di buona volontà dell’UNICEF, ti preoccupa che almeno 12 bambini palestinesi siano stati massacrati dall’esercito israeliano in queste manifestazioni pacifiche, tra cui Laila Ghandour, di 8 mesi, che è stata asfissiata dai gas lacrimogeni israeliani lanciati sulla sua famiglia più più di 1 km dalla recinzione? ” è scritto in una lettera diffusa dal PACBI il 24 maggio. “A pochi chilometri dal Park Yarkon, dove è prevista l’esibizione, migliaia di prigionieri palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane, tra cui una ragazza coraggiosa di nome Ahed Al-Tamimi (17 anni) che ballava al ritmo di una tua canzone di successo”.

Quello di luglio sarebbe stato il suo primo concerto in Israele, anche se risulta che Shakira ha già visitato il paese nel 2011 con il marito Gerard Pique (calciatore del Barcellona), dove si sono incontrati con l’allora presidente Shimon Peres a Gerusalemme. Shakira, di origine libanese, è assai popolare in questo paese arabo ed anche nella sua produzione artistica sono ben individuabili le contaminazioni tra la musica latinoamericana e quella araba,

Quella di Shakira è solo l’ultima di una serie di clamorose decisioni di artisti internazionali di aderire al boicottaggio culturale di Israele.

A fare più rumore – ma anche il più attivo in questa campagna – è il  musicista dei Pink Floyd Roger Waters. Più recentemente era stata un’altra musicista, la cantante neozelandese Lorde, a cancellare un concerto in Israele.  “Ho avuto molte discussioni con persone che hanno molti punti di vista, e penso che la decisione giusta in questo momento sia di cancellare lo spettacolo”, ha detto Lorde all’epoca. “Non sono troppo orgogliosa di ammettere che non ho fatto la scelta giusta su questo”.

Più recentemente, l’attrice Nathalie Portman, nata a Gerusalemme e successivamente trasferita negli Stati Uniti, ha deciso di non visitare Israele per ricevere un prestigioso riconoscimento.  La Portman ha dichiarato di “non sentirsi a proprio agio nel partecipare a eventi pubblici in Israele”. Questo è accaduto poco dopo che le forze armate israeliane hanno risposto violentemente alle manifestazioni di massa lungo il confine tra Gaza e Israele.

 

 

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