Qui di seguito un articolo del The Guardian tradotto e pubblicato dal sito Zeitun.info su quanto avvenuto al festival Rhurtriennale alla fine di giugno.
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Un importante festival tedesco di musica e arte è stato messo in subbuglio dopo che i suoi organizzatori hanno revocato – e poi rinnovato – l’invito al gruppo scozzese “Young Fathers” per il suo sostegno al movimento filo-palestinese Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS).
All’inizio del mese la direttrice artistica della “Ruhrtriennale” ha annunciato che il trio britannico di hip-hop sarebbe stato tolto dal programma del festival, che si svolge dal 18 agosto al 30 settembre.
In un comunicato Stefanie Carp ha affermato che, benché non creda che criticare le politiche del governo israeliano sia antisemita, il gruppo, vincitore del premio “Mercury” [importante premio musicale britannico assegnato al miglior disco dell’anno, ndtr.], “purtroppo non ha preso le distanze dal BDS”.
Ma giovedì gli organizzatori del festival hanno fatto una svolta a 180 gradi. Non solo hanno invitato i Young Fathers, ma li hanno anche invitati a spiegare la loro posizione sul palco.
“In quanto tedesca, ovviamente è difficile per me essere messa in rapporto con un movimento che boicotta Israele,” ha detto Carp. “Ma io ho invitato i Young Fathers e non il BDS.”
Un portavoce della Ruhrtriennale ha detto a “The Guardian” che i Young Fathers li hanno informati di non poter accettare il nuovo invito.
Alcuni artisti che inizialmente si erano ritirati dalla Ruhrtriennale in solidarietà con il gruppo scozzese, compreso il chitarrista libanese Sharif Sehnaoui, hanno detto di aver accettato di essere inseriti nel programma del festival. Gli organizzatori della Ruhrtriennale hanno detto che gli altri eventi andranno avanti come previsto, con in più un dibattito sulle ragioni alla base di queste reazioni.
Comunque in Germania il dietrofront di Carp è stato criticato da organizzazioni ebraiche locali e da Isabel Pfeiffer-Poensgen, ministra della Cultura dello Stato Nord-Reno Westphalia.
“Non si può escludere che questa decisione darà alla campagna BDS una tribuna alla Ruhrtriennale,” ha detto Pfeiffer-Poensgen. “In un momento di incremento dei delitti di antisemitismo ed altri incidenti, purtroppo anche nel Nord-Reno Westphalia, questo è un segnale sbagliato.”
Nel corso degli ultimi 10 mesi sindaci di città tedesche, comprese Berlino, Monaco e Francoforte, hanno messo in relazione l’appello del BDS al boicottaggio contro Israele a pratiche del periodo nazista. Ci sono state richieste di mettere al bando l’uso di spazi pubblici per le attività del BDS.
In una lettera a “The Guardian” 75 artisti e personaggi della cultura hanno criticato quello che ritenevano essere un “tentativo di imporre un condizionamento politico ad artisti che appoggiano i diritti umani dei palestinesi,” descrivendo la decisione iniziale di togliere dal programma i Young Fathers come “censura, persecuzione e repressione.”
I firmatari della lettera includono Patti Smith, che si è esibita alla Ruhrtriennale nel 2005, e i Massive Attack, che hanno suonato al festival nel 2013 [e tra gli altri anche i musicisti Brian Eno, Peter Gabriel e Roger Waters, gli intellettuali Judith Butler, Noam Chomsky, Angela Davis, Alice Walker, Desmond Tutu, Naomi Klein e Eyal Weizman, i registi e attori Aki Kaurismaki Mike Leigh, Ken Loach, Mira Nair, Julie Christie e Viggo Mortensen, ndtr.].
L’esibizione dei Young Fathers è l’ultima di una serie di concerti recentemente annullati in Germania in relazione con l’appoggio di artisti al movimento BDS. Nel 2017 i Young Fathers sono stati una delle numerose band che si sono ritirate dal festival “Pop-Kulture” di Berlino, dopo che si è scoperto che l’ambasciata israeliana ha regalato 500 € per contribuire a coprire le spese di viaggio di artisti provenienti da Israele. L’ambasciata israeliana era indicata come partner sui manifesti dell’evento.
Il musicista britannico Richard Dawson, così come gli artisti di “Shopping” e Gwenno , si sono ritirati dal programma del festival “Pop-Kultur” di quest’anno, con quest’ultima che ha citato l’uccisione di palestinesi a Gaza da parte delle forze di frontiera israeliane come una delle ragioni per annullare la sua apparizione.
Lo scorso settembre la poetessa e performer inglese Kate Tempest ha annullato un concerto al teatro ” Volksbühne” di Berlino in seguito a quelle che il suo manager ha definito “minacce personali via mail e sulle reti sociali” per il suo appoggio al movimento BDS.
*traduzione di Amedeo Rossi per Zeitun.info
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