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Roma. No al Giro d’Italia da Israele. Sit in sotto il Corriere della Sera

Venerdi a Roma è stata un’altra giornata di mobilitazione a fianco del Popolo Palestinese con presidi in città. Uno a largo Goldoni (nel centro dello shopping natalizio della Capitale), l’altro sotto la sede della RCS che sponsorizza il Giro d’Italia e la sua assurda partenza da Israele, anzi dalla Gerusalemme occupata dagli israeliani.

Nel corso del sit in a Piazza Fiume nei pressi della sede RCS, sponsor principale del prossimo Giro d’Italia, organizzato dalla campagna BDS, c’è stato incontro nella redazione del giornale tra gli attivisti Bds con una giornalista del Corriere della Sera.

A Fiorenza Sarzanini sono state spiegare le ragioni dell’iniziativa e chiesto esplicitamente di rinunciare a far partire il Giro d’Italia da Gerusalemme. In particolare dopo la provocatoria scelta di Trump di spostare la propria Ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme – condannata dall’Assemblea Plenaria delle Nazioni Unite – e dopo che il governo israeliano ha preteso che fosse tolta la dizione Gerusalemme “ovest” dai manifesti del Giro per lasciare solo Gerusalemme e appropriandosi quindi della città.

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1 Commento


  • Ciao Proprio

    Come meglio festeggiare l’accordo per la costruzione italiana del gasdotto che porterà in Europa attraverso punta Foca in Puglia il gas palestinese, ma di proprietà’ Israeliana se non facendo partire il giro da Gerusalemme? Si sono presi il gas facciamogli prendere Gerusalemme. Se lo dobbiamo fare il servizio facciamolo completo. Visto che Israele ha anche la produzione di cultivar di ulivi a cui non attacca la xilella. Si incastra tutto a meraviglia!

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