Angela Davis, veterana della lotta per i diritti civili negli Stati Uniti, ha dichiarato di essere “sbalordita” dalla decisione del Birmingham Civil Rights Institute in Alabama di revocare un premio che avrebbe dovuto ricevere. Dietro questa decisione emerge lo zampino della lobby sionista statunitense che non ha gradito il sostegno della Davis alla campagna internazionale Bds (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) contro Israele.
L’istituto aveva annunciato ad ottobre che Angela Davis, nativa di Birmingham, avrebbe ricevuto il premio Fred Shuttlesworth per i diritti umani, definendola “uno dei più riconosciuti rappresentanti a livello mondiale dei diritti umani, dando voce a coloro che sono impotenti a parlare”.
Ma la scorsa settimana, l’organizzazione ha invertito la rotta e ha detto che non soddisfa i criteri a causa delle obiezioni sul suo schietto sostegno al movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni che protesta contro l’apartheid verso i palestinesi da parte di Israele.
“Ho dedicato molto del mio attivismo alla solidarietà internazionale e, in particolare, a collegare le lotte in altre parti del mondo alle campagne di base statunitensi contro la violenza della polizia, il complesso carcerario-industriale e il razzismo in generale”, ha detto Angela Davis in una dichiarazione.
“Il ritiro di questo invito e la cancellazione dell’evento in cui avrei dovuto parlare non è stato quindi principalmente un attacco contro di me, ma piuttosto contro lo spirito stesso dell’indivisibilità della giustizia”.
Angela Davis, che è stata un membro attivo del Black Panther Party e del Partito Comunista Statunitense, ha detto che il suo sostegno ai prigionieri palestinesi è coerente con il suo sostegno ai prigionieri politici in altre parti del mondo.
L’attivista ha detto che apparirà ad un evento alternativo a Birmingham a febbraio “organizzato da coloro che credono che il movimento per i diritti civili in questo momento debba includere una discussione approfondita su tutte le ingiustizie che ci circondano”.
Lei che ha studiato alla scuola di Francoforte ha sottolineato di aver imparato “ad essere appassionata dell’opposizione all’antisemitismo come al razzismo. È stato durante questo periodo che mi sono avvicinata alla causa palestinese “, ha detto la Davis. “Sono orgogliosa di aver lavorato a stretto contatto con organizzazioni e individui ebrei su questioni di interesse per tutte le nostre comunità nel corso della mia vita. In molti modi, questo lavoro è stato parte integrante della mia crescente consapevolezza riguardo all’importanza di protestare contro l’occupazione israeliana della Palestina”.
Foto di Patrizia Cortellessa, durante la visita all’Università di Roma3.
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