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Addio a Valentina Pedicini

Questo maledetto 2020 si porta via anche Valentina Pedicini. Regista 42 enne, da tempo malata di cancro. Poco conosciuta forse al grande pubblico, ma voce tra le più interessanti nel panorama cinematografico italiano. Nonché, una delle pochissime autrici in un mondo dove la creatività si declina, esclusivamente quanto inspiegabilmente, al maschile.

Documentarista dal tratto fortemente realista e regista dalla poetica che mi piace definire silenziosa, capace di scavare a fondo tra le pieghe dell’intimità soggettiva ed esistenziale, senza farsi confessione ma severo atto politico, Valentina Pedicini ci ha regalato pellicole che meritano di essere menzionate tra le più significative di questi anni. Altro che barocche Grandi Bellezze e Indivisibili noie manieriste.

Ricordiamo “Dal Profondo“, documento che scende nel ventre buio della terra per raccontarci la storia dell’unica minatrice italiana nelle profonde cavità del Sulcis, dei pregiudizi maschili e della lotta contro di essi condotta dalla protagonista.

Oppure, “Dove cadono le ombre“, allucinante racconto di un progetto di eugenetica nazista portato avanti, nella cosiddetta civilissima e liberalissima Svizzera, contro la comunità Jenisch, i cui appartenenti sono stati oggetto e vittime di internamento, sterilizzazione, elettroshock e rieducazione, perché considerati etnia inferiore e dedita all’alcol e alla promiscuità. Con particolare predilezione, ca va sans dire, per il genere femminile.

Il tutto, nel cuore della democratica Europa, e fino alla fine degli anni ’80. Anno 1989, quando la Repubblica Elvetica si è semplicemente scusata con gli Jenisch.

Una regista, una compagna, Valentina Pedicini, che avrebbe avuto tanto ancora da dirci e da regalarci con il suo linguaggio fatto di sensazioni visive scarne e dolenti; con la sua scrittura capace di toccare temi come il patriarcato, il pregiudizio, la violenza sociale, facendosi cinema politico tra le ferite dell’umana lotta per la sopravvivenza e l’affermazione della propria identità!

Ciao Valentina. Sit tibi terra levis…

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1 Commento


  • Nico

    Dove trovare i suoi lavori e scaricarli?

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