La “Giornata del Ricordo” del 10 febbraio diventa sempre più l’occasione per iniziative nazionaliste, antipartigiane e storicamente revisioniste.
In questa orgia di falsificazioni storiche è entrato purtroppo anche il Ministero dell’Istruzione con la circolare emanata dal capo dipartimento Stefano Versari, che ha sostenuto che alla fine della guerra la “categoria” degli italiani sarebbe stata oggetto di uno sterminio paragonabile alla Shoa (e per aggiunta al genocidio armeno e alla strage dei musulmani di Srebenica).
Una tale spregevole circolare è un falso storico e non può certo promuovere un serio spirito di informazione e di ricerca storica nelle scuole.
Il Ministro Bianchi è intervenuto sulla questione mettendoci una pezza che è peggiore del buco.
Infatti il Ministro ha telefonato, scusandosi, alla presidente delle Comunità Ebraiche e a quello dell’ANPI, ribadendo che “Ogni dramma ha la sua unicità, va ricordato nella sua specificità e non va confrontato con altri, con il rischio di generare altro dolore” e garantendo l’impegno per la memoria della (sola) Shoa.
Ci sentiamo di ricordare al Ministro che se la memoria deve essere per tutti i drammi, e siamo d’accordo, ciò deve valere anche per le deportazioni, le fucilazioni, l’incendio di interi paesi, le discriminazioni e le umiliazioni subite dalle popolazioni della Jugoslavia durante il fascismo e la seconda guerra mondiale.
Per tutti e tutte coloro che morirono di stenti nei campi di prigionia italiani dell’isola di Rab/Arbe e di Gonars in particolare, dopo l’annessione di vasti territori jugoslavi all’“impero” italofascista.
Inoltre, delle scuse sarebbero da rivolgere anche alle associazioni dei partigiani sloveni, che spesso combatterono e perirono insieme a quelli italiani, che contribuirono alla liberazione dal nazismo delle nostre città e che invece sono stati descritti come bande di criminali.
La storia non si può fare a brandelli, altrimenti si è solo dei mistificatori opportunisti, come purtroppo da anni si sta dimostrando la grande maggioranza dei politici italiani.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa