Fino a ieri Jorit veniva osannato, chiamato ovunque dal centro sociale al comitato di quartiere. Prime pagine dei giornali progressisti di mezzo mondo sulla sua Human Tribe, ora sembra essere diventato il nemico numero uno.
Può piacere o meno, ognuno ha i suoi gusti e può avere le sue opinioni su ciò che vede.
Però non vi sembra un po’ curioso che fino a tre mesi fa il main stream lo osannava come il nuovo Caravaggio e ora è diventato il nemico pubblico numero 1?
Mi sembra evidente che dopo il suo viaggio in Donbass e le sue parole sulle guerra in Ucraina, ci sia una chiara volontà denigratoria nei suoi confronti, in particolare sul suo pensiero, che condivisibile o meno dovrebbe essere tutelato in ogni modo da chi si dice di sinistra e invece accade il contrario.
La cosa assurda è che ci sono centinaia di persone che lo hanno esaltato per i suoi murales su Cucchi, Angela Davis ecc. Mentre oggi sarebbero disposte a vederlo bruciare sul rogo solo perché ha messo la sua firma su una nuova opera.
Ognuno quando utilizza i social network dovrebbe riflettere seriamente sul potere che hanno i grandi media di determinare il dibattito e di scegliere le priorità su cui tutti devono discutere a seconda delle convenienza del momento.
Ad esempio: da due giorni mezza Italia discute sul libro di un generale mezzo “abbonato” (espressione del dialetto napoletano per indicare un soggetto con problemi di comprensione della realtà materiale) che se non avesse avuto tutto questa eco di indignazione non l’avrebbe letto neanche la moglie.
Secondo voi davvero oggi il fango su Jorit è il prodotto delle vostre opinioni sull’arte? Credete veramente che importi a qualcuno? Credete che davvero esprimere opinioni sulla linea artistiche delle mura cittadine su Facebook sia fare dibattito sull’arte e voi attori di questa cosa?
Non avete mai il dubbio di essere gli ennesimi nessuno utili come massa per screditare qualcuno o qualcosa in un gioco un po’ più grande di voi?
Quando il main stream decide l’agenda setting, i vostri post e le vostre osservazioni servono solo a sostenere lo scopo dominante della comunicazione in quel momento.
Per me Jorit resta un grande artista, un ragazzo di Napoli che è riuscito con la sua arte a diventa mee uno dei pittori contemporanei più famosi del mondo che porta in giro una visione del mondo molto vicina alla mia. Posso avere anche opinioni diverse dalle sue su tante cose ma preferirò sempre i suoi murales ad un cartellone pubblicitario o ad una ristrutturazione con sotto il nome dell’impresa che l’ha realizzata.
E non parlo di arte, perché non ne capisco nulla e non ci voglio nemmeno entrare, ma di messaggi semplici che si possono diffondere anche con un murale commissionato dalla peggiore delle istituzioni.
Jorit è un patrimonio di una visione politica altermondialista, antimperialista (che sicuramente ha sfondato il main stream) che ormai in Italia sta scomparendo sotto i colpi dell’omologazione neoliberista.
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Andrea Vannini
JORIT: grande artista e grande uomo
Paolo
ciao. purtroppo non è tanto il main stream ma il suo accostamento dell’arte a un tema come la guerra in Ucraina. Se scrivi un libro o crei un opera d’arte non ci mettere la politica e soprattutto non usare un immagine di un innocente x un tema così scottante dove la stragrande della maggioranza della popolazione non sa ancora la verità e fa propaganda.
Sergio
il più grande artista italiano,e anche una grande persona 👏❤️✊
Ciro Di Micco
secondo me se jorit al posto di queste enormi gigantografie si limitasse a produrre le stesse in formati normali forse svanirebbe questo alone di grande artista!
Nella storia dell’arte non risult a che il valore dell’opera dipende dalle sue dimensioni.
Rosa Chiricosta
Pensavamo che il mondo intero fosse contro la guerra e pensavamo che questo sarebbe stato il primo passo verso l’inizio di un nuovo corso invece ,tra le altre anomalie di questa guerra c’è che , per la prima volta, chiunque si opponga all’idea che la guerra possa continuare ad esistere in un mondo globalizzato e in possesso di armi capaci di fare scomparire la vita dalla terra , viene accusato di parteggiare per la parte sbagliata del conflitto., quasi non ammettendo che si possa, anzi di dovrebbe ,patteggiare tutti insieme per la Pace . La , guerra , nessuna guerra ,scoppia come un temporsle improvviso . Speriamo si capisca in tempo che , per ovviare all’errore di non avere impedito che scoppiasse, è
necessario fermarla, per poter riprendere il sentiero., prima che le nostre magnifiche e progressive sorti lo ingoino .
Fa davvero paura il pensiero unico e la volontà di mettere a tacere ogni voce contraria, non solo a questa guerra, ma alla guerra come mezzo per risolvere i problemi del mondo . Le nostre conquiste scientifiche e tecnologiche ci hanno fatto inventare ordigni capaci di annientare la vita , cosa che accadrà se non si troverà modo di annientare. prima la guerra .
Pasquale
Condiviso o meno, Jorit è un grande artista sempre. Ispirato dalla Human tribe e con una percettibile coscienza antimperialista può diventare, con le sue opere, anche un opinionista sociale e politico di rango.
Andrea Vannini
Oggi è il primo anniversario dell’ assassinio di Daria Dubina. Uno dei tanti crimini dei fascisti ucraini. I terroristi allevati dall’ imperialismo usa nato ue. La pace…chi non la vuole? Chi vuole continuare a dominare l’ umanità intera. Chi ha organizzato il golpe fascista a kiev nel 2014? La strage di Odessa? La guerra genocida contro il popolo del Donbass? La lista é lunghissima. Cantava Ivan della Mea: perché mai parlarci di pace?
Marco Brunetti
…credo sia in giro una contagiosissima malattia che trasforma ogni prodromo di confronto dialettico, immantinente, in una sintomatica ostentazione di sicurezza dialogica (tipo: caro il mio lei, io…per sua norma e regola, sono un uomo di mondo…ho fatto tre anni di militare a Cuneo, io…), perpetrata cercando di fare prevalere una propria opinione (nemmeno la più salda e strutturata) su quella altrui.
La patologia sembra contagiosissima e, sempre grazie all’uso sconsiderato dei social/apparati telematici, sembra condurre verso un esito funesto.
L’ostentatore di opinioni, una volta cristallizzata nel web la sua meteorica estroflessione, non la considera più effimera, ma, ahinoi, la pone come mattone miliare della sua webpersonalità….come un avatar golemico che, auto-generandosi, sia materialmente impossibilitato, in quanto anch’esso oramai “macchina” a porre fine allo scempio prodotto – inflessibile argilla che non piega i passi verso l’umano sentiero (anche di fronte ad una lapalissiana quanto mai fisiologica presa di coscienza) per paura dell’annichilimento, della scomparsa, della siderale solitudine.
Questa malattia, già presente nell’era pre-rincoglionimento tecnologico, con l’avvento sempre più massiccio e pervasivo degli apparati di connessione mediatica, ha assunto un’evoluzione molto severa e, a parer mio, abbastanza catastrofica
Tristo destino il nostro….
Marco Brunetti
Medico di me stesso?
be…non credere… anche io, nell’istante stesso in cui muovo le dita sul tablet per scrivere di questo, mostro i sintomi del contagio
Anche io estrofletto una sentenza da una posizione roccaforte e, senza nemmeno scendere nel merito, chioso un’analisi da quattro soldi…confezionata in pochi minuti e senza base se non d’intuito farcita
Ma vediamo un poco…cosa agita tanto la mia mente da spingermi ad uscire allo scoperto, ad espormi, ad affastellare pensieri cercando di dargli forma coerente?
…Jorit non lo conosco personalmente….nemmeno chi ha scritto i commenti prima di me è fra la cerchia delle mie conoscenze…la guerra e la pace? in realtà non le conosco così da vicino per potermi pronunciare a favore dell’una o dell’altra….si si d’accordo… sono cresciuto all’ombra di valori costruttivi e i racconti…quelli si…di mio nonno colonialista d’Africa pentito e di mia nonna eiaeiaalalà delusa e abbandonata, hanno intriso la fantasia del ragazzo di tanto anni fa…la guerra è morte, punto e basta
Non ha mai vinto nessuno
Ma tra qualche minuto, tutto ciò sarà ricordo; tornerò all’abituale ambiente di lavoro, rientrerò nel mio habitus…eppure… anch’io ho stretto all’angolo qualcuno, uno sconosciuto poco piú sprovveduto di me…ho tentato di accaparrarmi una fetta di consenso…partecipando infine alla giostra
Ma cosa mi resta di ciò? nel fondo delle tasche cosa rimane a trastullarmi le dita e a confortare una coscienza sempre vigile?
forse la consapevolezza che l’arte e chi ne trascina quotidianamente il peso siano sacri? ..la riconoscenza…per l’attimo fugace in cui, osservando un dipinto, la mia anima ha staccato un poco i piedi da terra?…o la promessa, intima e notturna, di chinare il capo di fronte ai mediatori-rappresentatori del divino?
….
forse
…ma la domanda rimane comunque aperta, come una ferita…come questo pulsare che sento ogni volta che mi discosto, brusco, dagli altri esseri umani…
….qualche volta penso pure che in fondo non ti sono poi così distante, anch’io alla ricerca di una medicina
luino
“Per me Jorit resta un grande artista, un ragazzo di Napoli che è riuscito con la sua arte a diventa mee uno dei pittori contemporanei più famosi del mondo ”
MA che competenze artistiche hai per giudicare? quello che PER TE è Yorit, conta come il due di picche in mano ad uno che ha l’io più grande di una casa