Fuoritempo è un documentario che, attraverso lo sguardo di una generazione giovanissima, dà parola a Sante e al gruppo di compagne e compagni che hanno deciso di costruire l’«Archivio Sante Notarnicola».
Una telecamera riprende il gruppo nella stanza che Sante usava abitualmente per le sue letture e che diverrà la sede dell’Archivio. Il gruppo discute, rielaborando sottotraccia il dolore della perdita, sul modo migliore per tenere assieme il lascito di Sante: i suoi libri, i suoi filmati, il suo materiale interessante, e la memoria e le emozioni che vi pulsano dentro, ancora calde e vive.
Quello che ne risulta è la ricostruzione, commossa, di una vita intessuta nelle lotte collettive, nella memoria agita della Resistenza, nell’Internazionalismo e, sempre, nella lotta contro gli istituti repressivi.
Fuoritempo, è dunque il tempo di Sante, dei compagni e delle compagne che lo raccontano e del modo in cui questo tempo cerca la strada per farsi futuro.
“Quando qualcuno muore lascia un calco in chi rimane, come se chi rimane fosse fatto di gesso e non potesse fare altrimenti che mantenere quella forma, in negativo.
Conoscere i cari di Sante Notarnicola è stato un ampliamento di questa tesi: anche gli ideali lasciano un segno profondo. Nell’essere calco, la stanza in cui il gruppo si ritrova è tanto piccola quanto solida.
La spettacolarità di un gesto estremo come la rapina a mano armata si sgretola ricostruendo le condizioni e gli orizzonti di senso che l’hanno determinata.
La violenza del gesto non sparisce, si inscrive piuttosto in una storia di vita.
È una storia che lascia intravedere quello che c’è stato dall’altra parte, al di là di una decisione irreversibile e, come sua conseguenza, oltre le mura di un carcere.
In antitesi rispetto al “cambiare tutto” e a ciò che questo può comunemente significare, le spinte trainanti del film sono la conservazione e la trasmissione. È un film che nasce dalla necessità di radicamento, che solo apparentemente si oppone a quella di viaggiare.
La caratteristica del mito è di essere lontano, nel passato, ma è nel presente che viene vissuto.
Come regista mi sono avventurata in una storia a me vicina e lontana al tempo stesso.
L’essere fuoritempo è la mia condizione di partenza, causa scatenante della mia necessità di tornare sulle cose, anche quelle non vissute. L’essere fuoritempo di Sante è invece l’espressione di un bisogno molto presente, anche nel suo essere ormai archivio”. (Matilde Ramini)
FUORITEMPO
un archivio per Sante Notarnicola
verrà proiettato a Bologna lunedì 18 dicembre, h. 19.00, al Cinema Europa di via Pietralata 55.
Regia: Matilde Ramini.
Fotografia: Lorenzo Covi.
Montaggio: Alessandra Bassi.
Fonico: Alessandra Bassi, Matilde Ramini.
Durata: 45’. Qui il trailer.
Premio Oxilia 10 al Bellaria Film Festival 2023.
A seguire, dibattito con Matilde Ramini e con Fabio Nardelli, autore del primo documentario su Sante Notarnicola “SANTE” (2000), e presentazione del libro di poesie “CON QUESTA ANIMA INQUIETA”, rieditato per le edizioni Lyriks, con l’editore e curatore Nino Cannatà.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa