La capacità produttiva dell’azienda
Stando agli ultimi dati societari, la sua potenza produttiva si attesta oltre i 64,487 gigawatt. La fetta più importante della produzione è rappresentata da centrali termoelettriche. La Tepco ne ha 25 per una potenza totale di 38,189 gigawatt. La capacità produttiva delle tre centrali nucleari (Kashiwazaki Kariwa, Fukushima Daiichi e Fukushima Dani) è invece di 17,308 gigawatt. Insignificante invece la quota delle rinnovabili (4 megawatt). Nel 2009 ha venduto oltre 280 gigawatt-ora di elettricità.
Nel 2010 il ritorno all’utile dopo due anni di rosso
L’anno appena concluso è stato quello del ritorno all’utile per la società che, al 31 dicembre di quest’anno, registrava utili per 115 miliardi di yen. C’è stata una performance negativa invece nel 2009 (-84 miliardi di yen) e soprattutto nel 2008, quando la società ha registrato il primo rosso in 28 anni (-150 miliardi di yen). Una decisa frenata rispetto ai 298 miliardi di utile del 2007.
Il precedente incidente nel 2007
La ragione di questo tonfo sta in un episodio che ricorda molto, anche se in scala infinitamente inferiore, quanto avvenuto in conseguenza del violento Tsunami che ha colpito il Giappone mandando in panne i reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Nel luglio del 2007 infatti un sisma di magnitudo 6,8 Richter colpì il Giappone danneggiando la centrale di Kashiwazaki Kariwa, la più grande al mondo. Ci fu un incendio. Le immagini del fumo che usciva dalla centrale furono viste in diretta tv per un ora. L’incidente provocò la dispersione di oltre 1000 litri di acqua contaminata da sostanze radioattive nel mare.
La centrale più grande al mondo costruita su una faglia attiva
Vennero fatti dei controlli sulla sicurezza. Emerse che era stata costruita nelle immediate vicinanze di una faglia attiva. Inoltre la scossa che colpì l’impianto fu di una potenza due volte superiore al massimo previsto in fase di costruzione. Kashiwazaki Kariwa fu chiusa per due anni. Uno stop che spiega il profondo rosso dei conti societari nel 2008 e nel 2009.
Lo scandalo dei rapporti falsificati nel 2002
La Tokyo Electric Power si giustificò dicendo che, quando la centrale era stata costruita alla fine degli anni ’70, non era emersa la presenza della faglia al momento della rilevazione. In molti però sollevarono dubbi su questa giustificazione, anche perché la società non aveva certo una fama di grande trasparenza. Solo cinque anni prima infatti i vertici della società si erano dovuti dimettere per aver falsificato rapporti sulla sicurezza delle centrali per un periodo di oltre 15 anni. Il presidente Nobuya Minami, nell’annunciare le sue dimissioni, ammise, di fronte all’evidenza, quanto contestatogli dalle autorità. Il problema era emerso dopo la denuncia alle autorità degli esperti della General Electric, assoldati per ispezionare gli impianti della Tepco.
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