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Usa: mobilitazione contro l’intervento militare in Libia

Il consiglio di sicurezza delle nazioni unite ha appena approvato i bombardamenti militari contro il popolo della Libia. La risoluzione, che autorizza una no fly zone, è stata fortemente sostenuta dagli Stati Uniti, attraverso i suoi alleati imperialisti britannici e francesi. La risoluzione autorizza inoltre “tutte le misure necessarie contro la Libia”. Prima del voto, il Segretario di Stato statunitense Hillary Clinton ha suonato i tamburi di guerra: “una no fly zone richiede specifiche azioni per proteggere aerei e piloti, incluso il bombardamento di obiettivi come i sistemi di difesa libici. Il leader libico Muammar Gheddafi deve andarsene”. La Clinton ha anche promosso una campagna di demonizzazione razzista contro Gheddafi, un altro modo degli Usa per giustificare la loro guerra di aggressione: “se Gheddafi non se ne va, potrà dare solo problemi. Questa è proprio la sua natura. Ci sono alcuni esseri fatti così” I media annunciano che i bombardamenti potrebbero cominciare presto. Il movimento contro la guerra statunitense deve prendere una chiara posizione contro ogni intervento militare degli Usa o di ogni altro stato membro dell’ Onu dominato dagli Usa. L’intervento Usa/Onu non porterà democrazia e libertà al popolo libico. Per il governo degli Stati uniti non esiste una cosa come l’“intervento umanitario”. Il popolo progressista deve strappare la maschera e gli slogan falsamente umanitari utilizzati dalla Casa Bianca, dal Segretario di Stato e dal Pentagono circa la loro “profonda preoccupazione” per la sorte del popolo libico. Ricordate, questo è lo stesso governo che ha messo su e sostenuto il dittatore egiziano Hosni Mubarak, fino all’ultimo minuto del suo brutale dominio. E ora, come essi condannano Gheddafi e il governo libico per l’uso della violenza contro la rivolta all’interno della Libia, il governo Usa, attraverso i suoi burattini che governano per procura – come la monarchia in Arabia Saudita – sta armando, finanziando e spedendo truppe in Barhein per reprimere violentemente le proteste che stanno avendo luogo da diverse settimane. In che modo gli Usa possono ancora parlare di “intervento umanitario”? Il governo Usa fa delle scelte per promuovere i suoi esclusivi interessi strategici.. Questo significa, gli interessi delle grandi compagnie petrolifere, dei banchieri di Wall Street e delle grandi corporation. Il popolo lavoratore non guadagna nulla dalla guerra e dagli interventi militari statunitensi. La Libia ha le più grandi riserve petrolifere in Africa, Washington lo sa. Questo significa niente di più che avere un forte “cliente” insediato sul posto con il permesso di avere basi militari Usa e il controllo diretto delle forniture di petrolio. Ogni intervento militare Usa Onu contro la Libia non libererà il popolo libico non più di quanto è accaduto con l’invasione dell’Iraq. Nei recenti anni ’90, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna imposero una no fly zone sull’Iraq, sulla base di supposte ragioni umanitarie. Attraverso le sanzioni dell’Onu, che con il tempo hanno sterminato più di un milione e mezzo di iracheni, la no fly zone ha storpiato il paese e ha consentito il bombardamento, fino all’invasione “Shock and Awe” del 2003. Ora dopo otto anni, un altro milione di irakeni ha trovato la morte, mentre 4 milioni vivono da profughi, il paese è in rovina ed è ancora sotto l’occupazione militare degli Usa . Quando gli Usa intervengono e occupano paesi, la storia dimostra che le forze militari statunitensi non lasciano il paese occupato. La lezione dell’Afghanistan, dell’Iraq e degli innumerevoli interventi Usa, rivela quanto questo sia fin troppo vero. Non lasciamo che questo sia il destino della Libia. Il 19 Marzo, l’ottavo anniversario della criminale invasione dell’Iraq, migliaia di persone manifesteranno nelle strade di tutto il paese e nel mondo contro la tutte le guerre Usa, incluso ogni attacco pianificato contro il popolo della Libia. Questa è una questione dirimente per il movimento contro la guerra negli Stati Uniti. Manifestazioni di massa sono previste a Washington D.C., San Francisco, Los Angeles, Chicago e molte altre città degli Stati Uniti e nel mondo.

Clicca qui per vedere la lista delle manifestazioni.

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