Nella Striscia di Gaza è in corso un’escalation di attacchi sia da parte dell’aviazione sia dell’artiglieria israeliana. Quattro persone, tra cui un anziano, sono state uccise e altre 40 ferite, comprese diverse donne e bambini, oggi pomeriggio, durante attacchi aerei e dell’artiglieria israeliana. I raid aerei contro i tunnel di Rafah hanno provocato 3 morti e 14 feriti. Il corrispondente di Infopal riferisce che i violenti bombardamenti aerei e di artiglieria non ha precedenti nella Striscia di Gaza dopo la guerra del 2008. Sono state colpite anche le centrali elettriche. Nel primo pomeriggio, i missili sparati da carri armati israeliani hanno ucciso un anziano e ferito sei persone. Testimoni oculari hanno spiegato che un anziano, Mahmoud al-Manasra, 50 anni, è stato ucciso da proiettili dell’artiglieria lanciato contro la sua abitazione, nel quartiere di ash-Shuja’iyah, a Gaza City. Due persone sono rimaste ferite da bombardamenti che hanno preso di mira il già distrutto aeroporto internazionale “Yasser Arafat”, a Rafah. Altri bombardamenti si sono abbattuti su Khan Younis.
A Sderot, nel Negev, uno scuola-bus israeliano è stato colpito da un razzo anti-carro lanciato dalla Striscia di Gaza: due persone sono rimaste ferite, tra cui un ragazzino. Nessuna fazione della resistenza ha, per il momento, rivendicato il lancio. Questi attacchi fanno seguito a una nottata di bombardamenti: quattro raid israeliani e un ferito. Questa mattanza ha già un nome: “Operation Scorching Summer” (“Bruciatura d’estate”).
L’agenzia Nena News riferisce che sarebbe scampato alla morte Abdil Latif Ashkar, l’esponente della ala militare di Hamas obiettivo, secondo la stampa israeliana, dell’attacco aereo aereo di martedì sera a Port Sudan. Il deputato Ismail al Askar, zio del dirigente islamico apparentemente sfuggito all’agguato, ha detto oggi ad alcuni giornalisti palestinesi a Gaza che il nipote «sta bene» e non ha subito alcun danno dal raid aereo contro un’automobile nei pressi di Port Sudan compiuto da elicotteri da combattimento «Apache» non identificati – ma ritenuti israeliani – che hanno sganciato missili verso il territorio sudanese mentre erano in volo sul Mar Rosso.
Ashkar, dicono fonti di Gaza, sarebbe il successore di Mahmud al-Mabhouh, il responsabile militare di Hamas ucciso nel gennaio 2010 da agenti del Mossad israeliano in un hotel di Dubai. Residente a Damasco da molti anni, originario di Jabalya (Gaza), Ashkar sarebbe un comandante militare del movimento islamico. Il giornale di Tel Aviv “Maariv” scrive oggi che Ashkar era stato incaricato da Hamas di organizzare i rifornimenti di armi alla Striscia di Gaza. Ma questa versione non trova conferma tra i palestinesi.
Non è il primo raid aereo «misterioso» contro il Sudan quello avvenuto martedì sera. Nel gennaio 2009, mentre le Forze Armate israeliane portavano avanti la loro offensiva contro Gaza, un convoglio composto da 17 automezzi fu attaccato da cacciabombardieri nei pressi della frontiera tra il Sudan e l’Egitto. I morti furono 119, tra di essi molti civili. Khartoum chiamò subito in causa Israele. Da parte sua Tel Aviv non riconobbe pubblicamente la sua responsabilità ma un’ammissione indiretta venne dai mezzi d’informazione israeliani che riferirono di un attacco aereo contro autocarri carichi di armi iraniane destinate ad Hamas a Gaza.
Secondo i sudanesi l’attacco israeliano dell’altra sera servirebbe unicamente a mettere in imbarazzo Kharoum e ad impedire che il Sudan venga tolto dall’elenco Usa degli Stati che sostengono le organizzazioni terroristiche.