Lo scorso fine settimana, Fatah e Hamas hanno firmato un accordo al Cairo per istituire un governo tecnico congiunto per governare Gaza come parte della ricostruzione postbellica, riferisce l’agenzia di stampa Anadolu. L’Egitto ha ospitato colloqui tra i due gruppi palestinesi sabato scorso per discutere la formazione di un comitato congiunto per gestire Gaza dopo la guerra.
Secondo il rapporto, l’accordo cerca di istituire un’unica amministrazione per gestire lo sforzo di ricostruzione e fornire servizi di base a Gaza.
Il nuovo governo, composto da tecnocrati di entrambi i partiti, si concentrerà sulla fornitura di servizi essenziali e sulla ricostruzione, afferma il rapporto.
“Siamo fermi sul benessere del popolo di Gaza e attendiamo con impazienza un unico governo palestinese che metta la ricostruzione e i bisogni umani al di sopra della competizione politica”, ha detto un portavoce di Hamas.
Domenica scorsa Taysir Nasrallah, dirigente di Al Fatah, si era detto ottimista sui colloqui in corso con Hamas per formare un comitato congiunto per governare la Striscia di Gaza dopo la brutale guerra di Israele contro l’enclave, riferisce l’agenzia Anadolu.
“L’incontro cerca di unificare le visioni sulla ricostruzione di Gaza e sulla situazione nell’enclave dopo la fine dell’aggressione israeliana”, ha detto Taysir Nasrallah, “La tendenza generale va verso la ricostruzione dell’enclave, la fornitura di aiuti e la gestione del territorio in coordinamento tra i due gruppi, sotto l’egida dell’Autorità palestinese”.
Secondo un funzionario di Hamas, alcuni colloqui avvenuti al Cairo con Fatah, insieme con rappresentanti dell’intelligence egiziana, si sono conclusi con un accordo per la formazione di un comitato che amministrerà Gaza dopo la guerra, riferisce il quotidiano del Qatar Al Araby al Jadeed.
La fonte ha riferito che Hamas ha presentato un progetto dettagliato anche sui poteri del comitato, mentre la delegazione di Fatah ha chiesto una revisione della sua leadership centrale, che richiede ulteriori incontri.
In precedenza, il giornale qatariota aveva rivelato che, dopo consultazioni interne, Hamas ha mostrato flessibilità riguardo alla proposta di formare un comitato che dovrà essere decretato dal presidente dell’Autorità palestinese e composto da tecnici. Secondo al Araby al Jadeed, il comitato dovrebbe gestire gli affari civili e di soccorso nella Striscia, oltre a supervisionare il lavoro dei valichi.
Fonti diplomatiche vicine al ‘dossier’ indicano che sia l’Egitto che il Qatar stanno cercando di superare le “nuove sfide” poste dalle proposte discusse nei giorni scorsi a Doha e al Cairo, incentrate su “una tregua breve” che servirebbe a “generare fiducia per raggiungere un accordo integrato”. Tuttavia, diversi “ostacoli” sono emersi in questa proposta, che indica una tregua a Gaza indipendente dalla situazione in Libano, cosa che ne’ Hezbollah né Hamas sembrano disposti ad accettare, chiedendo in cambio un piano globale di cessate il fuoco.
Ma sul versante israeliano procedono invece i progetti per rendere l’occupazione di Gaza irreversibile. Con lo slogan “Gaza è nostra, per sempre”, un gran numero di estremisti israeliani e politici di destra si sono incontrati nell’insediamento di Be’eri, vicino alla regione di confine con Gaza, il 20 e 21 ottobre scorsi. Tra loro c’erano i ministri israeliani Itamar Ben-Gvir, May Golan e Bezalel Smotrich, così come dieci deputati del Likud di Netanyahu.
L’evento, intitolato “Prepararsi a reinsediare Gaza”, è stato organizzato da uno dei movimenti di coloni più estremisti di Israele, Nachala, guidato dalla famigerata Daniella Weiss.
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