Menu

Accordo tra Al Fatah e Hamas. Israele furibonda

Il dirigente dell’Olp, Tawfik Tirawi, in una intervista al sito web israeliano Ynet ha affermato oggi che “L’ostacolo maggiore alla ripresa di negoziati israelo-palestinesi è rappresentato dal premier israeliano Benyamin Netanyahu e non dall’accordo fra al-Fatah e Hamas”. Tirawi ha così inteso rispondere a Netanyahu che ieri aveva avvertito l’Anp che deve scegliere se “essere in pace con Israele, oppure con Hamas”. “Semmai sta a Netanyahu scegliere fra la pace e la politica di colonizzazione nei territori palestinesi occupati”, ha sottolineato Tirawi. Secondo il dirigente palestinese il nuovo governo dell’Anp che emergerà dagli accordi del Cairo tra Al Fatah e Hamas, ha precisato, non si occuperà delle trattative di pace che sono invece prerogativa dell’Olp e dove fino ad ora Hamas non è rappresentato. L’obiettivo dell’intesa fra al-Fatah e Hamas, ha spiegato Tirawi, è di giungere a settembre alla seduta della Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una posizione unitaria, in vista di una possibile proclamazione dello stato palestinese indipendente.

Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, in una intervista alla radio militare, si è scagliato oggi contro l’accordo di riconciliazione palestinese. I palestinesi hanno “varcato una linea rossa” con l’annuncio, ieri al Cairo, della costituzione di un nuovo governo dell’Anp sostenuto congiuntamente da Al Fatah e da Hamas.

Una delle clausole dell’accordo è la liberazione di centinaia di detenuti di Hamas dalla carceri palestinesi, la Cisgiordania sarà inondata di terroristi armati e l’esercito israeliano deve prepararsi”, ha affermato Lieberman alla radio dell’esercito. Entro un anno, ha aggiunto, Hamas vincerà le elezioni previste nei territori palestinesi e si prenderà la Cisgiordania, come ha fatto per la Striscia di Gaza. Secondo il ministro degli Esteri isareliano, l’accordo è frutto della paura per le rivolte democratiche in corso nei paesi arabi. A suo parere, Hamas ha sentito la pressione delle rivolte contro i suoi protettori siriani, mentre Abbas teme di perdere il sostegno egiziano se i Fratelli Musulmani saliranno al potere. Lieberman ha evocato la possibilità come reazione all’accordo tra Al Fatah e Hamas Israele possa decidere contromisure nei confronti dell’Anp, fra cui la sospensione dei ‘lasciapassare ai suoi dirigenti e un congelamento dei versamenti delle imposte doganali palestinesi da Israele alle casse dell’Anp.

 

Ascolta l’intervista a Michele Giorgio, realizzata da “radio Città Aperta”:

 


- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *