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Autorità israeliane preoccupate dalla Freedom Flotilla

Le autorità israeliane sembrano costrette ad elaborare un nuovo approccio verso le iniziative internazionali di solidarietà con i palestinesi come la Freedom Flottiglia che fra alcune settimane potrebbe dirigersi verso Gaza, nel tentativo di forzare il blocco israeliano alla Striscia.

Lo ha cercato di spiegare la scorsa notte il ministro israeliano Dan Meridor (Likud) in una intervista alla televisione privata Canale 10. Ieri il premier Benyamin Netanyahu ha addirittura convocato una consultazione ad alto livello per definire l’atteggiamento di Israele verso la Flottiglia e per evitare che si ripetano incidenti di percorso come quella di un anno fa, quando il blitz della marina militare sulla nave passeggeri Mavi Marmara si concluse con la uccisione di nove attivisti turchi e il ferimento di decine di altri.

In termini generali Netanyahu ha dato ordine, secondo Meridor, di impedire che verso Gaza sia istituita una linea costante di navigazione che, secondo Tel Aviv “potrebbe essere utilizzata da Hamas per rifornirsi di armi. Già oggi Gaza è un deposito di armi, dotato di migliaia di razzi” ha rilevato il ministro.

Ma in risposta ad una domanda diretta, Meridor si è rifiutato di rispondere se la Freedom Flottiglia in fase di organizzazione sarà effettivamente fermata con la forza da Israele.

Per il ministro Israele deve misurarsi oggi con un nuovo fenomeno in cui i suoi oppositori “non ricorrono alla violenza ed accompagnano le loro azioni con belle parole destinate al pubblico occidentale”. In circostanze del genere Israele, secondo il ministro, deve cercare di astenersi dal ricorrere a sua volta alla forza. Nel nuovo Medio Oriente – ha rilevato – masse che sembravano prive di forza sono riuscite ad abbattere regimi. Ciò sprona adesso attivisti politici in varie zone, ed Israele – ha concluso – deve essere pronto a misurarsi adeguatamente con “questo nuove genere di lotta”.

In Italia intanto crescono le adesioni alla manifestazione nazionale del 14 maggio a Roma che “accompagnerà in mare” la partenza della nave italiana – la Stefano Chiarini – dentro la Freedom Flotilla 2.

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