”Prenderemo misure importanti per aiutare ad alleggerire il blocco nei giorni a venire”, definendo poi ”vergognosa” la chiusura del valico, unico punto d’accesso alla Striscia di Gaza non controllato da Israele. Non appena il valico di Rafah tornerà ad essere aperto, potranno passare beni e persone da e per la Striscia di Gaza, senza che vi sia alcun controllo da parte dei militari di Israele. Il governo israeliano si è detto ”molto preoccupato” per la riapertura del valico di frontiera con la Striscia di Gaza a Rafah annunciata dall’Egitto. Lo riferiscono funzionari israeliani all’Afp, precisando che la scelta egiziana potrebbe incidere sulla “sicurezza di Israele”. La decisione di riaprire il valico sottolinea la netta distanza con la politica del presidente Mubarak che su Gaza aveva posizioni molto vicine a quelle di Israele. Secondo il sito del quotidiano israeliano Haaretz, la decisione di aprire il valico di Rafah contrasta con l’accordo firmato nel 2005 tra Usa, Israele, Egitto e Unione europea che incaricava gli osservatori europei di “presidiare gli accessi al valico”. Si trattava della missione Eulex che coinvolgeva i carabinieri italiani ma che da innumerevole tempo è stata smantellata de facto per motivi di sicurezza. Le ripetute missioni di attivisti italiani a Rafah non hanno mai incrociato infatti i carabinieri italiani della missione Eulex.
Adesso l’obiettivo principale rimane quello di rompere l’illegale blocco navale israeliano della Striscia di Gaza. La Freedom Flotilla sta decisamente conquistando una importanza decisiva.
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