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«Disse il falso»: Murdoch jr nei guai


LONDRA
È passato un giorno soltanto dall’audizione dei Murdoch davanti alla commissione Cultura quando l’ex direttore dell’ormai defunto News of the World Colin Myler e l’ex responsabile delle azioni legali Tom Crone hanno rilasciato una dichiarazione secondo la quale James Murdoch ha mentito ai deputati che lo interrogavano.
Myler e Crone hanno esplicitamente detto che Murdoch junior era a conoscenza della mail che autorizzava un pagamento privato a Gordon Taylor, il presidente della Professional Footballers Association, per evitare che denunciasse il giornale. Come molti altri, Taylor è stato vittima dell’investigatore privato John Mulcaire che aveva messo sotto controllo anche il suo telefono. Uno scambio di email tra il presidente della Pfa e News of the World avrebbe portato alla conclusione di un accordo in cambio del suo silenzio.
Durante l’audizione di martedì scorso il deputato laburista Tom Watson, che da tempo si sta occupando della questione intercettazioni e aveva già chiesto un’inchiesta del Serious Fraud Office, ha chiesto esplicitamente a Murdoch junior se era a conoscenza, all’epoca dei fatti (2008), dello scambio di email che aveva portato al pagamento di Taylor. «Quando ha firmato il pagamento per Taylor, ha visto o è stato messo al corrente del testo dell’email, ovvero dell’intera trascrizione dei messaggi nella segreteria (del telefono di Gordon Taylor, ndr)?» ha chiesto Watson. «No, non ero a conoscenza dello scambio di email avvenuto tra Colin Myler e Taylor Gordon. Tantomeno sapevo che Taylor vantava di avere prove dell’intercettazione del suo telefono», ha risposto James Murdoch. Falso, dicono senza mezzi termini Myler e Crone, che anzi affermano di aver mostrato al presidente di News International l’email dal titolo «for Neville», in riferimento a Neville Thurlbeck, uno tra i principali reporter di News of the World. A Tom Watson, il figlio del magnate australiano aveva risposto che il pagamento – pari a 700.000 sterline – era un accordo per evitare il processo e mettere l’azienda al sicuro dai danni – sia economici che di immagine – di un’azione legale di Taylor.
La notizia ha avuto un effetto esplosivo sulla commissione Cultura, che ha subito annunciato che James Murdoch verrà convocato di nuovo. Il presidente della commissione John Whittingdale ha detto: «Consideriamo l’email “for Neville” come uno dei punti più critici dell’intera inchiesta. Chiederemo a James Murdoch di fare chiarezza». L’accusa è talmente grave che anche il primo ministro David Cameron è intervenuto. «Chiaramente James Murdoch ha domande a cui rispondere in parlamento, e sono sicuro che lo farà», ha detto.
La risposta di News Corporation non si è fatta attendere: «James Murdoch si attiene a quello che ha dichiarato martedì scorso». Ma neanche il laburista Tom Watson non ha perso tempo, e nel pomeriggio ha inviato un’email a Scotland Yard dicendo che James Murdoch è consapevole da almeno tre anni che le pratiche di spionaggio a News of the World non si limitavano a un «reporter farabutto» e che la polizia ha il dovere di andare a fondo.
Mentre John Whittingdale annuncia che presto James Murdoch sarà nuovamente convocato via lettera per tornare a deporre, il giovane presidente di News International si ritrova di nuovo tra le mani una patata bollente. Sembra infatti davvero poco realistico che il presidente di un’azienda come NI abbia autorizzato il pagamento di una somma «astronomica» – come l’ha definita Watson – senza essere a conoscenza di tutti i passaggi della vicenda. Il laburista Watson, che sembra vicino alla vittoria, ha detto ai microfoni della Bbc: «Penso che questo sia il momento più significativo di due anni di indagini sulle intercettazioni. È chiaro che James Murdoch non solo non ha riportato il crimine alla polizia come avrebbe dovuto, ma dal momento che ci sono clausole confidenziali nel pagamento, significa che ha comprato il silenzio di Gordon Taylor e che ha quindi deviato le indagini».
E indagano anche gli Stati Uniti: da settimane ormai l’Fbi investiga sulle presunte intercettazioni dei telefoni del parenti delle vittime dell’11 settembre, un caso che sta indignando l’opinione pubblica americana, e su altre irregolarità come l’intercettazione di un concorrente dell’impero Murdoch negli Usa, la società pubblicitaria Floorgraphics, e l’attore Jude Law, convocato dai federali dopo aver denunciato di essere stato intercettato.
da “il manifesto” del 23 luglio 2011

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