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Afghanistan, ucciso un militare italiano, due feriti

Durante un’operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Murghab, l’unit… nella quale erano presenti anche i militari italiani è stata attaccata: nello scontro a fuoco è rimasto ucciso un militare italiano, mentre altri due risultano feriti di cui uno grave mentre il secondo non Š in pericolo di vita.

Va sottolineato come questa volta non si sia ttrattato di una bomba piazzata sotto o ai lati della strada, ma di un vero e proprio conflitto a fuoco. Segno che il “controllo del territorio” è sempre più nelle mani dei locali, talebani o altroche siano.

Con il militare ucciso oggi nello scontro a fuoco nella zona di Bala Murghab sono 41 i morti italiani dall’inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore ed uno si è suicidato. In alcuni casi i militari coinvolti non facevano parte di Isaf, come il tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu, ucciso poco più di un mese fa in un episodio di criminalità comune. Il 2010 è stato fino ad oggi l’anno più sanguinoso, con 13 vittime.
Dopo lo scontro a fuoco in cui ha perso vita un soldato italiano in Aghanistan si annuncia particolarmente sensibile la seduta di domani a palazzo Madama, chiamata a votare gli emendamenti al decreto legge di proroga delle missioni internazionali di pace. La seduta è prevista per le 16.30 con al primo punto dell’ordine del giorno proprio la conversione del decreto che scade il 10 settembre. L’iter di conversione aveva subito un rallentamento la settimana scorsa a seguito delle osservazioni, in commissione, del ministero dell’Economia sulle risorse da destinare alla cornice ‘civilè della missione. Inoltre, il viceministro Roberto Castelli aveva annunciato la sua opposizione al decreto, provocando, fra l’altro, la richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni.

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