Con il passare delle ore la situazione sembra aggravarsi. Voci confuse di scontri in diverse zone della città confermerebbero che “questione interna” e rapporti mondo arabo/Israele, per via dell’indecente politica araba sulla questione palestinese, si starebbero ormai saldando in una opposizione unitaria.
Alcuni lanci di agenzia delle ultime ore e la ricostruzione di alcuni giornali che hanno corrispondenti nel paese
È di 450 feriti il bilancio degli scontri al Cairo tra manifestanti e forze di sicurezza davanti all’edificio che ospita l’ambasciata di Israele. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz.
Nei momenti più violenti dell’assalto dei manifestanti egiziani all’ambasciata israeliana al Cairo, sei membri dello staff della rappresentanza diplomatica sono rimasti intrappolati all’interno dell’edificio e sono stati salvati solo grazie all’intervento dei commandos egiziani. Lo ha riferito alla Bbc un funzionario del governo israeliano. Secondo il funzionario, l’assalto è «un serio colpo alla pace» tra Israele e Egitto.
Ieri sera, l’assalto dei manifestanti egiziani al nuovo muro di protezione dell’ambasciata israeliana al Cairo sembrava finito l, con la demolizione del muro stesso. Ma in tarda serata, centinaia di dimostranti hanno dato l’assalto all’ambasciata, entrando dentro, lanciando documenti dalle finestre e costringendo l’ambasciatore a una precipitosa fuga in aeroporto. Il premier Netanyahu ha chiamato Obama per chiedere aiuto, il presidente americano ha invitato l’Egitto a garantire la sicurezza della rappresentanza diplomatica. Il ministro dell’Interno egiziano ha dichiarato lo stato di allerta, decine di blindati sono accorsi sul posto e ci sono stati scontri tra forze di sicurezza e manifestanti. Barack Obama ha esortato l’Egitto a garantire la sicurezza della sede diplomatica israeliana, dopo che alcuni dei manifestanti si sono introdotti nell’edificio, dalle cui finestre hanno cominciato a lanciare documenti. «Scritti in arabo, ma con i timbri dell’ambasciata israeliana», hanno riferito testimoni. Sono solo «brochure e moduli» presi nell’ingresso dell’ambasciata, hanno reagito gli israeliani, negando che vi sia stata una vera e propria irruzione nell’edificio: «Solo qualcuno è riuscito a raggiungere giusto l’ingresso» della sede diplomatica. Intanto però il ministro israeliano della Difesa Ehud Barak aveva già parlato con il suo omologo americano Leon Panetta e con l’inviato di Obama Dennis Ross, chiedendo che gli Usa si adoperassero per garantire la protezione dell’ambasciata. Mentre in una conversazione telefonica tra il presidente Obama e il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il primo ha espresso «grave preoccupazione» per la situazione dell’ambasciata di Israele al Cairo. I due hanno quindi concordato di rimanere in contatto fino a quando la situazione non sarà stata risolta, ha fatto sapere la Casa Bianca. Nel frattempo sul posto cominciavano ad affluire decine di mezzi blindati dell’esercito egiziano. Il ministro dell’Interno egiziano ha dichiarato lo stato di allerta e ha revocato permessi e licenze delle forze di polizia, mentre il primo ministro ha convocato il gabinetto di crisi. Anche in Israele è stata attivata un’unità di crisi, presso la sede del ministero degli Esteri a Gerusalemme, dove è giunto anche il ministro, Avigdor Lieberman. Secondo la tv di stato egiziana ed Al Arabiya, l’ambasciatore israeliano al Cairo ha raggiunto l’aeroporto insieme con suoi familiari e membri dello staff dell’ambasciata. Nella notte si sarebbero tutti imbarcati su un aereo arrivato da Israele per portarli via. A scatenare le proteste degli egiziani era stata la decisione delle autorit… locali di erigere una protezione a difesa della rappresentanza diplomatica israeliana, oggetto di numerose manifestazioni, soprattutto dopo l’uccisione di cinque guardie di frontiera egiziane dopo gli attentati di Eilat. Secondo i manifestanti, l’Egitto dovrebbe seguire l’esempio della Turchia e del suo premier Recep Tayyeb Erdogan, che ha espulso l’ambasciatore israeliano e ha ritirato il suo in Israele in segno di protesta contro le mancate scuse per l’attacco alla flottiglia delle libert… lo scorso anno. Erdogan è atteso al Cairo lunedì, una visita che sta generando grande attesa.
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dal Corriere della sera
Cairo: assalto ad ambasciata israeliana
Spari davanti all’università
Devastata la sede diplomatica. I feriti sono centinaia. L’ambasciatore rientra a Gerusalemme
MILANO – «Incidente serio, evitato un disastro». È il commento del premier israeliano Benjamin Netanyahu all’assalto dell’ambasciata israeliana al Cairo. C’è stato anche un intervento delle forze speciali egiziane che hanno tratto in salvo sei israeliani dalla sede della missione. Lo ha reso noto un funzionario di Gerusalemme. «C’era viva preoccupazione per la loro sicurezza», ha detto parlando con la copertura dell’anonimato. «Alla fine sono stati salvati da commando egiziani».
TENSIONE – Tensione a livelli di guardia tra Egitto e Israele dopo la morte nelle scorse settimane di cinque poliziotti egiziani al confine con Israele, per un’azione dei militari di Tel Aviv dopo una serie di attentati compiuti il 18 agosto a Eilat e nel sud di Israele. È di 448 feriti il bilancio ufficiale degli scontri tra manifestanti e forze di polizia avvenuti venerdì sera davanti all’ambasciata israeliana al Cairo assaltata da parte di un migliaio di egiziani. Sono state arrestate 17 persone. L’ambasciatore israeliano e il personale sono stati evacuati e sono rientrati in Israele. Il presidente americano Barack Obama ha lanciato un appello all’Egitto a garantire la sicurezza dell’ambasciata israeliana.
SCONTRI – I manifestanti hanno demolito parzialmente un muro di protezione costruito due giorni prima dalle autorità egiziane davanti alla sede diplomatica e hanno invaso i locali della missione devastandola. Un manifestante ha rimosso la bandiera israeliana, come già avvenuto il 21 agosto. «Negli scontri ci sono stati centinaia di feriti e diverse vittime», ha detto un testimone all’Ansa.
UNIVERSITÀ – In mattinata è avvenuta una sparatoria davanti all’università, che si trova a circa 500 metri dall’ambasciata israeliana. Decine di mezzi blindati dell’esercito e della polizia sono confluiti nell’area. Intorno all’ambasciata le strade sono invase da pietre, auto bruciate ed è ancora forte il fumo dei lacrimogeni
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