“Non è possibile lasciare la Libia ai colonialisti, combatteremo fino alla vittoria”. È tornato a parlare Muammar Gheddafi che, attraverso un messaggio inviato alla televisione siriana Al-Rai, ha ribadito la sua totale volontà di non cedere di fronte alla minaccia degli insorti di far cadere la Libia in mano a forze esterne al paese: “La situazione è ormai chiara, è in atto un tentativo di golpe per fa tornare la Libia a ciò che era prima della rivoluzione. Vogliono far cadere il Paese in mano alle compagnie petrolifere straniere. Il Paese resti invece in mano al popolo e non sia colonizzato come era prima della rivoluzione”. Non possiamo consegnare la Libia ai colonizzatori un’altra volta e non ci resta che combattere fino alla vittoria e sconfiggere questo complotto”.
Mentre Gheddafi lanciava il suo messaggio, le brigate fedeli a Gheddafi hanno intanto attaccato a sorpresa un giacimento di petrolio, controllato dalle forze ribelli, che si trova poco fuori la città di Ras Lanuf. Secondo quanto riferisce l’inviato della tv satellitare Al-Alam’, si contano 15 morti tra le guardie del giacimento e due feriti.
I miliziani del Cnt stanno cercando di intercettare la brigata fedele al colonnello che ha operato il raid. Lo riferisce l’inviato della tv araba al-Jazeera. Stamani un gruppo di uomini armati a bordo di tre o quattro veicoli ha attaccato un giacimento di petrolio controllato dai ribelli a Ras Lanuf per poi fuggire. La brigata proveniva dalla zona desertica che si trova nel sud del paese. Secondo i ribelli locali si tratta di un atto dimostrativo più che di un tentativo di riconquistare la zona, considerato lo sparuto numero di uomini utilizzato. Secondo l’emittente ‘al-Alam’, tuttavia, 15 insorti sono rimasti uccisi nell’attacco.
Intanto a Bani Walid dove i ribelli del Cnt hanno rinviato ancora una volta l’attacco finale annunciato cinque giorni fa la situazione appare tutt’altro che definita secondo i desideri della nato, che pure continua a bombardare la città. “Le tribù della città di Bani Walid sono decise a resistere ai ribelli che sono agenti della Nato”, ha affermato lo sceicco Ali al-Warfally nel corso di un collegamento telefonico con la tv Al-Rai. “Sto chiamando da Bani Walid con un telefono satellitare – ha affermato – sono 13 giorni che le tribù Warfalla resistono e tengono i ribelli a 20 chilometri dalla città. Non sono avanzati di un chilometro. E’ falso quanto detto dalle tv satellitari nei giorni scorsi. La resistenza – ha concluso lo sceicco – è condotta da gente dei Warfalla e non ci sono brigate di stranieri in città”.
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