È stato rinviato «per ora» l’assalto finale dei ribelli a Bani Walid, una delle ultime roccaforti in Libia ancora in mano alle milizie fedeli al leader libico Gheddafi. È quanto ha annunciato il portavoce del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), Ahmed Bani, citato dall’emittente A l-Arabiya. Le milizie del Consiglio Nazionale Transitorio (Cnt) stanno incontrando forte resistenza da parte delle forze rimaste schierate Gheddafi a Bani Walid, 150 chilometri a sud-est di Tripoli, che malgrado i raid aerei della Nato non sono ancora riusciti a espugnare. Sembra che all’origine delle impreviste difficolta’ nel conquistare il bastione lealista in pieno deserto vi siano soprattutto le crescenti divisioni a carattere etnico-tribale tra le file dello stesso Cnt.
«Su Bani Walid il piano per il momento è attendere», ha affermato Bani. «Le brigate di Gheddafi stanno usando scudi umani e hanno posizionato delle batterie di massili sui tetti delle abitazioni civili, rendendo impossibile alle forze del Cnt e della Nato bombardare», è la versione piuttosto taroccata dei capi del Cnt. Ieri i ribelli hanno annunciato di controllare gran parte della città, situata 150 chilometri a sud-est di Tripoli, pur ammettendo di incontrare ancora «alcune sacche di resistenza». Secondo Al-Arabiya, gli insorti starebbero ora ipotizzando un’avanzata su Sirte.
Saadi Gheddafi, il terzo figlio del leader libico Muammar, sarebbe intanto riuscito a fuggire in Niger, dove si trova da ieri, evitando di cadere nella morsa dei ribelli.”Una nostra pattuglia delle Forze armate ha intercettato un convoglio nel quale si trovava uno dei figli di Gheddafi”, ha detto il ministro della Giustizia e portavoce dell’esecutivo di Niamey, Marou Amadou, precisando che si tratta di Saadi, “il calciatore”. Il convoglio si è diretto “verso Agadez”: “non è escluso che entro oggi arrivi a Nuamey”, ha aggiunto il ministro.
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