In Algeria proseguono le proteste popolari contro il governo. Oggi hanno visto due città, Ouled Baroudi e Hassi Messauod, paralizzate dopo il blocco delle principali strade. A Ouled Baroudi la gente all’alba ha bloccato con barricate la strada nazionale 11, una delle principali del Paese. Ad alimentare la protesta, riferisce il sito di El Watan, sono state le rinnovate richieste di un allaccio alla rete idrica e a quella elettrica nazionali, di cui gli abitanti di Ouled Baroudi denunciano la mancanza. Ad Hassi Messaoud, ritenuta la «capitale» della ricca industria petrolifera algerina, a protestare sono stati soprattutto i giovani disoccupati, che, da questa mattina, stanno bloccando le principali strade d’accesso al centro. Chiedono la rimozione dell’attuale gruppo dirigente del locale ufficio dell’Agenzia nazionale dell’impiego, ritenuto incapace di dare risposte alla forte richiesta di lavoro soprattutto dei giovani. In luglio un gruppo di giovani disoccupati di Hassi Messaoud aveva attuato un lungo sciopero della fame davanti alla sede dell’Amministrazione comunale della città. L’obiettivo della protesta scattata oggi è quella di bloccare la città sino a quando le richieste dei disoccupati non avranno risposta. Ieri invece è fallita la manifestazione che si sarebbe dovuta tenere ad Algeri e che era stata indetta dai “giovani riformisti”, con un tam-tam sui socialnetwork. La manifestazione era stata fortemente osteggiata dal governo che aveva accusato non meglio specificati «partiti stranieri» collusi con «l’entità sionista». A sostenere questa tesi era stato il ministro dell’Interno, Dahou Ould Kablia. Algeri ieri è stata di fatto militarizzata. Sono stati dispiegati oltre cinquemila agenti delle forze di sicurezza, che hanno presidiato strade ed edifici ritenuti possibili obiettivi sensibili della protesta. Ma dei giovani «arrabbiati» non c’è stata nessuna traccia visibile.
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