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Palestina. Domani manifestazioni nelle capitali arabe.

Manifestazioni di massa sono previste per domani in diversi Paesi arabi con l’obiettivo di sostenere il percorso che il presidente dell’Anp Abu Mazen (Mahmoud Abbas) sta portando avanti in sede Onu per il riconoscimento di uno Stato palestinese entro i confini del 1967. Lo annuncia il quotidiano egiziano semi-ufficiale ‘Al Ahram’ nella sua versione online. Manifestazioni sono previste in Egitto, Tunisia e Libia, Paesi dove quest’anno le rivoluzioni popolari hanno portato al rovesciamento dei rispettivi regimi. Oltre a sostenere Abu Mazen, che proprio domani esporrà la sua richiesta all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, gli attivisti intendono contestare anche il discorso pronunciato ieri dal presidente americano Barack Obama. L’inquilino della Casa Bianca ha infatti invitato i palestinesi a tornare al tavolo dei negoziati con gli israeliani, evitando di cercare scorciatoie per un proprio riconoscimento. Ma il discorso di Barack Obama all’Onu è oggetto oggi di nuove polemiche e contestazioni sia da parte della piazza palestinese, sia di diversi commentatori, riferisce l’Ansa da Ramallah. A Ramallah una manifestazione di un migliaio di persone ha dato voce alla delusione di tanti palestinesi per il rinnovato ‘No del presidente Usa all’imminente richiesta di ammissione di uno Stato di Palestina all’Onu e per il suo generico appello ai negoziati, privo di riferimenti alle linee di confine internazionalmente riconosciute del 1967. I dimostranti hanno innalzato cartelli su cui si poteva leggere «vergogna al sedicente democratico Obama» o ancora «l’America è la testa del serpente». A Palazzo di Vetro «il presidente Obama ha parlato come avvocato difensore dei coloni», è sbottato da parte sua un portavoce governativo dell’Anp (Autorità nazionale palestinese), additando l’annunciato veto di Washington – e «i 44 che lo hanno preceduto» – come un forma di «complicità con la politica israeliana d’occupazione illegale» dei Territori Palestinesi. Sul fronte israeliano, Obama è stato viceversa elogiato dalla destra e persino (forse per la prima volta) dall’estrema destra, mentre ha incassato critiche e toni di delusione dal giornale liberal Haaretz e dalla sinistra pacifista israeliana.

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