Secondo gli ultimi dati, circa il 90% degli aventi diritto registrati si è presentato alle urne, per scegliere i 217 membri dell’Assemblea Costituente, che nominerà un governo ad interim, lavorerà alla nuova caostituzione e preparerà il terreno per le elezioni parlamentari e presidenziali, le prime dopo la caduta di Zine el Abidine Ben Ali. In tutto si sono registrati nelle liste elettorali 4,1 milioni di cittadini aventi diritto, mentre altri 3,1 milioni, pur potendo partecipare al voto, non si sono registrati, come riporta la tv satellitare al-Jazeera. I primi sondaggi, per ora poco attendibili, confermano il vantaggio in molte città del partito islamico Ennahda, come si prevedeva già prima del voto. Al secondo posto i laici del Partito del Congresso della Repubblica. Le operazioni di voto e quelle di scrutinio sono andate avanti senza grandi problemi, pure se, per queste ultime, con lentezza. Sono state invece segnalate molte violazioni del regolamento elettorale, soprattutto per quanto riguarda l’attività di rappresentanti di alcuni partiti che hanno continuato a fare propaganda, anche vicino ai seggi, nonostante l’espresso divieto.
I risultati in varie regioni mostrano che Ennahda è largamente in vantaggio, con consensi che oscillano tra il 25 al 50% a seconda delle regioni ha detto Ali Marayedh, membro del comitato esecutivo del partito islamico tunisino Ennahda, all’agenzia tedesca Dpa. Le operazioni di scrutinio proseguono e per ora non arrivano dalla commissione elettorale proiezioni ufficiali, ma la prime indiscrezioni sembrano confermare i pronostici, che davano gli islamici per vincitori nel voto di ieri
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