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Israele. Condannata per rivelazioni sugli “omicidi mirati” dei militari

Un’ex soldatessa israeliana di 24 anni, Anat Kamm, è stata condannata a 4 anni e mezzo di reclusione, più 18 mesi con la condizionale, per essersi illegalmente impossessata di documenti riservati dell’esercito, da lei poi consegnati a un giornalista del quotidiano Haaretz. Il giornalista si servì dei documenti ricevuti per denunciare in un articolo, apparso nel novembre del 2008, su alcuni omicidi contro i palestinesi commessi in Cisgiordania dalle forze armate israeliane. Tra l’altro affermò che l’esercito aveva ucciso ricercati palestinesi anche quando era possibile arrestarli, violando così un ordine dell’Alta Corte di Giustizia. I tre giudici del tribunale di Tel Aviv hanno motivato la condanna affermando che la Kamm ha tradito un obbligo di lealtà nei confronti dello Stato. Anat Kam – che nel frattempo si è congedata dalle forze armate e ha intrapreso a sua volta una carriera giornalistica – è stata riconosciuta colpevole di aver Copiato segretamente migliaia di documenti negli anni 2005-2007, quando fungeva da segretaria nell’ufficio del comandante delle forze armate israeliane in Cisgiordania, gen. Yair Naveh.

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