Era disarmato Mark Duggan, il 29enne ucciso il 4 agosto dalla polizia a Tottenham, la cui morte ha scatenato una serie di violente proteste in Gran Bretagna. Citando prove forensi emerse nell’inchiesta, lo scrive il quotidiano britannico ‘Guardian’, spiegando che nel momento in cui è stato ucciso Duggan non aveva armi addosso e che la pistola raccolta in precedenza è stata ritrovata distante dal suo corpo e al di là di un muretto basso. Il giovane è stato ucciso al di fuori dell’auto su cui viaggiava, dopo due colpi sparati da un tiratore scelto della polizia. Questi nuovi dettagli sollevano dubbi sulla versione ufficiale fornita, scrive il quotidiano britannico, precisando che l’inchiesta sulla morte di Duggan è condotta dalla IPCC (Independent Police Complaints Commission).
La morte di Mark Duggan fu la causa scatenante delle rivolte esplose prima nei quartieri perifericie poveri di Londra e poi estesesi ad altre città inglesi. Dopo alcuni giorni di veri e propri riots, con episodi anche di espropri nei negozi dei quartieri, il governo britannico ha scatenato una serie di leggi d’emergenza brutali che in 48 ore hanno convertito il paese che ha inventato l’habeas corpus in uno stato di polizia.
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