Il Dipartimento di Stato non l’ha presa per niente bene. Washington ha fortemente criticato la decisione del Portogallo di non estradare negli States l’ex ‘pantera nera’ George Wright, scappato dal suo Paese ormai 41 anni fa.
L’uomo, che a soli diciannove anni era finito in carcere nel 1962 con l’accusa di aver ucciso un benzinaio del New Jersey durante una rapina, era evaso nel 1970, e si era unito al gruppo militante clandestino Black Liberation Army.
Il 31 luglio del 1972, vestito da prete e con una pistola nascosta in una Bibbia, aveva dirottato su Algeri il volo Detroit-Miami della Delta Airlines, insieme ad altri quattro membri del Black Panther Party (‘Pantere Nere’).
Ospitato per un certo nel paese reduce dalla rivoluzione anticoloniale, era poi fuggito in numerosi paesi, tra i quali
Ma la caccia delle vendicative autorità di Washington – in particolare dell’FBI e dell’US Marshall – non è mai cessata. Dopo la riapertura del caso nel 2002 lo scorso 26 di settembre l’ormai 68enne fuggiasco è stato arrestato ad Almocageme, una minuscola località del Portogallo. A tradirlo sarebbe stata un’impronta digitale, almeno così racconta l’FBI.
Nel paesino a un’ora di macchina da Lisbona George Wright si era sposato con una ragazza portoghese, una traduttrice, assumendo l’identità di José Luis Jorge dos Santos, originario della Guinea-Bissau. Finito in cella, il governo statunitense ha subito inoltrato le pratiche per l’estradizione. Ma pochi giorni fa una corte di Lisbona ha rigettato la richiesta di estradizione. “Wright è da molti anni un cittadino portoghese, e i reati di cui è accusato negli Stati Uniti sono caduti ormai in prescrizione” ha spiegato il suo avvocato difensore Manuel Luis Ferreira. Wright ha assunto la cittadinanza portoghese nel 1991, sposandosi con una cittadina portoghese sotto l’identità concessagli legalmente dal governo dell’ex colonia africana della Guinea Bissau che gli aveva concesso asilo politico negli anni ’80.
«George Wright è un criminale condannato per crimini molto gravi, i cui termini rientrano all’interno del patto bilaterale per l’estradizione che abbiamo con il Portogallo», ha dichiarato assai irritato il Dipartimento di Stato di Washington. Per ora Wright è agli arresti domiciliari nella sua casa vicino a Lisbona, con la moglie e le due figlie, vigilato attraverso una cavigliera elettronica. Gli Stati Uniti hanno annunciato di aver presentato ricorso al Tribunale Supremo di Lisbona contro la decisione della magistratura portoghese.
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