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Siria. Una strage annunciata?

Venti giorni fa veniva segnalata la preparazione di una operazione mediatica da parte di Al Jazeera. Il dramma è che i morti non sono solo operazioni mediatiche.

Sembra non esserci fine all’orrore in Siria. Ad Homs, la citta’ da settimane teatro di durissimi scontri nelle settimane scorse, i gruppi di ribelli anti-Assad hanno denunciato il ritrovamento 47 cadaveri, in gran parte donne e bambini, alcuni mutilati, altri con la gola tagliata e con feriti da coltellate. Immediata la replica del regime, a conferma di una guerra fatta anche di propaganda. L’agenzia di stampa ufficiale Sana, ha accusato “gruppi armati terroristici” di aver sequestrato decine di civili, averli uccisi e mutilato i loro corpi. Ma al di la’ delle accuse e contraccuse reciproche tra regime ed opposizione, rimane il fatto che in Siria si continua a morire e che ogni strage sembra essere funzionale ad operazioni politiche.

Diciotto giorni fa, l’attivista e scrittore No War statunitense, Webster Tarpley aveva anticipato una operazione politico-mediatica a cui stiamo assistendo con un messaggio inviato via email. Il messaggio è del 24 febbraio

Imminente provocazione di Al Jazeera sulla Siria
Una fonte affidabile russa in Siria avverte che Al Jazeera sta per lanciare entro poche ore una provocazione importante sotto falsa bandiera (in effetti, i filmati di oggi sono stati diffusi in forma anonima sul web). Al Jazeera sosterrà che 17 bambini sono stati uccisi dalle forze di Assad. Questi bambini sono già morti, e sono stati uccisi dagli squadroni della morte della Na. L’obiettivo è quello di creare un clima di isteria alla conferenza degli  “Amici della Siria” di oggi 24 febbraio che rischia altrimenti di essere un fiasco a causa del boicottaggio da parte della Russia, la Cina e il Libano, e a causa della natura frammentata dell’opposizione siriana. Si prega di diffondere questa storia il più velocemente possibile”.
Webster Tarpley

Secondo i Comitati per il coordinamento locale in Siria, una rete di attivisti dell’opposizione, sono stati uccisi almeno 45 tra donne e bambini – accoltellati e bruciati – nel quartiere di Karm al-Zeitoun a Homs, e altre sette persone sono state uccise nel quartiere di Jobar, vicino all’ex roccaforte ribelle di Baba Amr. Le vittime sono almeno 47 tra donne e bambini, intere famiglie dei quartieri a maggioranza sunnita di Karm az Zeitun e Adawi. I loro corpi mutilati sono stati mostrati da video amatoriali pubblicati su Internet da attivisti anti-regime. In uno dei filmati si mostrano corpi con crani spaccati, con occhi aperti, oppure con un’occhio solo perché dall’altro è fuoriuscita materia celebrale. Alcune salme presentano segni di bruciature estese, altre hanno tagli alla gola o fori di pallottole in fronte.

La versione del governo siriano

Una fonte del Ministero dell’Informazione ha dichiarato che le foto diffuse da diversi canali satellitari riguardano i crimini commessi dai gruppi terroristici armati contro le persone che sono state rapite ed uccise ad Homs. La fonte ha aggiunto che diversi cittadini sono stati rapiti e uccisi dai terroristi in diverse zone della città e i loro corpi sono stati mutilati e ripresi per inviare poi le immagini ai media, allo scopo di incitare ad una presa di posizione internazionale contro la Siria. “Ci siamo ormai abituati ad un’escalation delle azioni criminali da parte dei terroristi in prossimità delle riunioni del Consiglio di Sicurezza – ha aggiunto la fonte – al solo scopo di sollecitare delle misure contro la Siria”.

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