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Tolosa: ucciso nel blitz il ‘colpevole perfetto’

 

L’ordine di Sarkozy era ‘prenderlo vivo’. Almeno ufficialmente il presidente francese aveva impartito ordini precisi alle teste di cuoio di Parigi impegnate a stanare il presunto killer asserragliatosi in una casa di un quartiere residenziale di Tolosa. Ma dopo gli apparentemente falliti blitz di ieri alle 14.30 e di ieri a mezzanotte, a metà mattinata i reparti speciali della Gendarmerie hanno ucciso Mohammed Merah una volta entrati nell’appartamento dove era assediato da ieri mattina all’alba. Le teste di cuoio, secondo la versione ufficiale, hanno dovuto ucciderlo perché non potevano fare altrimenti, visto che quando i poliziotti sono entrati in casa ha cominciato a sparargli addosso, non lasciando scelta agli addestratissimi uomini delle forze antiterrorismo di Parigi. Tre poliziotti sarebbero rimasti feriti durante l’assalto, di cui uno gravemente.
Ma il 23enne francese di origini algerine non aveva più volte dichiarato la sua intenzione di consegnarsi alle forze dell’ordine? Così ci avevano raccontato i comunicati stampa della Gendarmeria durante la giornata di ieri, mentre le notizie sull’arresto del presunto killer venivano per ben due volte diffuse, confermate e poi smentite.

Con l’uccisione di Merah si è conclusa, almeno apparentemente, una saga che ha tenuto i cittadini francesi, quelli israeliani e milioni di lettori e telespettatori di tutto il mondo col fiato sospeso per parecchie ore. Una vicenda che, come già scrivevamo ieri, ha molti elementi di stranezza. Fatto sta che Mohammed Merah appare come un colpevole perfetto: perché odiava il suo paese e l’occidente, perché odiava gli ebrei e Israele; perché voleva vendicare i bambini palestinesi uccisi dagli israeliani colpendo degli innocenti bambini ebrei; perché diceva di agire per conto di Al Qaeda ma di essere un ‘lupo solitario’; e soprattutto perché è morto da reo confesso, a reti unificate. “Troppa grazia Sant’Antonio” starà pensando qualche commentatore, cosa sperare di più da un episodio che resuscita i fantasmi del pericolo islamico (quello che però non vale in Libia o in Siria), del ‘nemico interno’, dell’antisionismo “che in realtà è antisemitismo” e dell’Occidente in pericolo?

La verità probabilmente se n’è andata con Merah nella tomba, e non saranno certo gli sceneggiatori dell’assedio e del blitz di Tolosa a fornirci particolari che potrebbero mettere in discussione la versione ufficiale dei fatti. Intanto per la prima volta da settimane i sondaggi danno il Presidente Sarkozy in vantaggio sullo sfidante socialiste Hollande, e anche i nazionalisti xenofobi del Front National gongolano ora che tutta l’opinione pubblica tricolore ha dovuto prendere atto di quanto siano pericolosi i giovani maghrebini che popolano le banlieues. Sarkozy, in diretta a reti unificate fin dall’attacco contro la scuola ebraica di Tolosa, si è sbrigato a ringraziare ed elogiare le sue forze di sicurezza per il “buon esito dell’operazione”. I buoni hanno vinto ancora. La verita invece dovra attendere.

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