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Palestina. Vergognosa decisione della Corte Penale Internazionale

La Corte Penale Internazionale non indagherà sul comportamento di Israele nel corso dell’offensiva contro Gaza del dicembre 2008 perché “la Palestina non è uno Stato”: questo è quanto ha dichiarato il procuratore della CPI, Luis Moreno-Ocampo, martedì.

In una dichiarazione, il procuratore della CPI ha riconosciuto che oltre 130 paesi e alcuni organi delle Nazioni Unite riconoscono la Palestina come Stato. Ma la Palestina detiene ancora semplicemente lo status di osservatore alle Nazioni Unite, e quindi la CPI non è abilitata in questo momento a indagare sulle accuse di crimini di guerra commessi sul territorio palestinese, ha detto il procuratore.

Il presidente Mahmoud Abbas nel settembre scorso ha presentato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU domanda di adesione a pieno titolo alle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti hanno espresso la volontà di usare il veto per bloccare la richiesta e il Consiglio non ha ancora fatto alcun passo per ammettere la Palestina.

La CPI ha detto che potrebbe in futuro prendere in considerazione le accuse di crimini commessi in Palestina se il Consiglio di Sicurezza stabilirà che la Palestina è uno stato.

Israele ‘ha lavorato in silenzio’ contro la richiesta palestinese

Il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman ha detto martedì che i diplomatici avevano lavorato contro la richiesta palestinese di un’indagine della Corte Penale Internazionale sull’operazione “Piombo Fuso”, cioè sulle tre settimane di offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza che hanno provocato quasi 1.400 morti palestinesi, compresi 300 bambini.

Commentando il rifiuto della Corte Penale Internazionale a istituire un tribunale, Lieberman ha detto: “Non molti sanno quanto lavoro è stato profuso a questo scopo”: la dichiarazione è riportata dal sito israeliano Ynet. “Abbiamo tenuto fuori i media”, ha detto Lieberman. “Il ministro degli Esteri ha lavorato in modo molto professionale, discreto e silenzioso.”

La CPI ‘si espone alle accuse di faziosità politica’. Amnesty International ha detto che la decisione della Corte Penale Internazionale significa che alle vittime della guerra di Israele contro Gaza può essere negata giustizia. “La decisione del procuratore della Corte Penale Internazionale espone l’organismo alle accuse di faziosità politica. I giudici della CPI dovrebbero decidere sulla competenza del tribunale”. Il procuratore, invece, ha “eluso la domanda,” dopo aver esaminato la richiesta per ben tre anni.

La maggior parte dei 1400 palestinesi uccisi nell’operazione Piombo Fuso erano civili.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, l’esercito di Israele ha distrutto oltre 3.500 case e provocato 20.000 senza tetto durante i 22 giorni dell’aggressione.

Una missione delle Nazioni Unite con il compito di investigare sulle accuse di crimini di guerra commessi da Israele ha accertato “gravi violazioni della Quarta Convenzione di Ginevra in materia di omicidi volontari e sull’aver cagionato intenzionalmente grandi sofferenze a persone protette”.

Ma’an News Agency

pubblicato martedì 03/04/2012, aggiornato il 05/04/2012

http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=473738

 traduzione a cura del Forum Palestina

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2 Commenti


  • Gufy

    Ma questo giudice qui non ha una mail dove possiamo mandarlo tutti quanti insieme sonoramente A FAN CULO?
    Sporchi sionisti, un’altra da mettere in conto!


  • Paolo

    Non serve nulla mandarlo a quel paese, è necessario agire. Il resto sono solo bricciole che cadono dal tavolo 😉

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