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Russia. I comunisti votano contro il nuovo governo

I deputati comunisti alla Duma hanno deciso che voteranno contro la nomina a premier di Dimitry Medvedev. Lo ha reso noto l’esponente del Partito Comunista della Federazione Russa Vladimir Bessonov al termine di una riunione di un’ora e mezzo dei deputati del gruppo insieme all’ex presidente designato da Vladimir Putin Il premier incaricato da, Putin,Medvedev oggi ha avviato le consultazioni con i partiti rappresentati alla Duma in anticipo sul voto fissato alle tre di questo pomeriggio (le 13 in Italia). “Non possiamo sostenere Medvedev perchè manterrà le stesse politiche che hanno portato il paese in un vicolo cieco”, ha dichiarato il leader del Partito Comunista, Ghennadi Ziuganov, manifestando tuttavia la disponibilità dei comunisti a cooperare con il nuovo governo. I deputati del partito liberaldemocratico hanno anticipato il loro sostegno per Medvedev, mentre il leader del partito Russia Giusta, Sergei Mironov, ha invitato i suoi deputati o a votare contro o a disertare l’aula, pur riconoscendo che non tutti i deputati del partito la pensano come lui. In ogni caso, Medvedev può contare sui deputati di Russia Unita, il partito di cui si avvia a diventare il presidente, che detengono 238 seggi sui 450 della camera bassa del Parlamento russo, un numero sufficiente ad assicurare la maggioranza necessaria alla ratifica della sua nomina a premier.

Sono stati intanto rilasciati oggi il blogger Alexiei Navalni e il dirigente del Fronte di sinistra Serghiei Udaltsov, due dei leader della protesta anti Putin fermati nella notte per un silenzioso ed inedito sit-in notturno. Ma i due oppositori – che rischiano una multa pari a 25 euro nel processo di domani – si sono subito ricongiunti con i manifestanti, che dopo essere stati cacciati dalla polizia dalla zona di Kitai Gorad si sono radunati in quella di Cisti Prudì. Navalni ha annunciato la nuova strategia dell’opposizione: “restare sempre in movimento evitando lo scontro con la polizia, se ci manderanno via da qui andremo a Pushinskaia (una piazza del centro) e così di seguito”. Tra domenica e lunedì, giorno del reinsediamento di Putin al Cremlino, le forze dell’ordine hanno arrestato 700 manifestanti.

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