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Siria: i ribelli accusati di atrocità


Qui di seguito un servizio dell’inviato dell’Ansa

di Francesco Cerri

Nemici disarmati sgozzati, corpi buttati nel vuoto dall’alto di un palazzo, giornalisti non amici rapiti e giustiziati: sprofonda sempre di più nell’orrore la guerra civile siriana con l’arrivo su internet delle immagini delle atrocità perpetrate negli ultimi giorni anche da ribelli anti-Assad e da loro stessi girate in ‘stile Al Qaida’. Sul sito del quotidiano turco Hurriyet, e poi di molti altri, é stato pubblicato il video del “massacro della Posta” di al-Bab, vicino ad Aleppo. Mostra corpi gettati dal tetto di un palazzo mentre in strada una folla esagitata urla ‘Allah Akbar!’ (Dio è grande!). Secondo Hurriyet, i miliziani anti-Assad avrebbero costretto funzionari accusati di essere sostenitori del regime a salire sul tetto del palazzo da dove sono stati gettati nel vuoto. I loro corpi, nelle dure immagini del video (http://webtv.hurriyet.com.tr/2/36559/0/1/suriyeli-muhaliflerin- korkunc-infazi.aspx), si schiantano al suolo in mezzo alla massa esultante. Secondo Hurriyet, la scena è stata ripresa il 10 agosto.

“I funzionari che rifiutano di lasciare il posto di lavoro sono accusati di essere difensori del regime e spesso giustiziati”, scrive Hurriyet. Altre immagini – di cui è impossibile verificare l’origine – approdate oggi su Youtube, mostrano miliziani fondamentalisti sunniti mentre sgozzano un giovane, presunto ‘shabib’, cioé membro di forze paramilitari lealiste, vicino a Idlib (www.youtube.com/watch?v=_LVE4cmDH1c). Gli armati costringono il giovane, che è a torso nudo, a sedersi sul bordo di un marciapiede. Una voce fuori campo dice che sarebbe meglio ucciderlo con un colpo di pistola alla testa, mentre un’altra insiste a volerlo sgozzare. Un uomo si avvicina al giovane con un coltello e gli taglia la gola, mentre si sente esclamare “Hamdoulillah!” (Lode a Allah!). Un terzo filmato, girato a Azaz, cittadina a nord di Aleppo ora sotto il controllo dei ribelli, mostra un uomo con le mani legate dietro la schiena estratto a forza da un’auto e gettato per terra dove viene colpito prima da un colpo di pistola e poi finito da una sventagliata di mitra.

“Questa gente sarebbe meglio di Assad?”, ha denunciato inorridito un lettore di Hurriyet. Le immagini delle brutalità attribuite ai ribelli – fra i quali continua a crescere la componente ‘jihadista’ straniera – hanno provocato reazioni indignate fra gli stessi oppositori siriani. “Che differenza c’é fra loro e coloro che uccidono i nostri figli, le nostre donne, i nostri uomini?”, ha protestato su Facebook il curdo siriano Massoud Akko, in esilio in Norvegia. Il presidente dell’Osservatorio siriano dei diritti umani, vicino ai ribelli, Rabi Abdel Rahmane, ha parlato di “atrocità”. Il comando dell’Esercito libero siriano (Esl) si è dissociato, accusando “frange non controllate” del movimento. “Simili atrocità danneggiano la causa della rivoluzione”, ha detto all’ANSA il colonnello Khaled al Qatini. Ma intanto continua anche la ‘strage’ di giornalisti accusati di essere ‘lealisti’.

Oggi è stata annunciata l’uccisione del cameraman della tv pubblica Hatem Abu Yahiya, rapito venerdi da un gruppo di ribelli con la cronista Yara Saleh. Altri due giornalisti erano stati rapiti e uccisi negli ultimi giorni: un presentatore della Tv pubblica e un cronista dell’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana.

 

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1 Commento


  • alexfaro

    di queste atrocità,noi,che navighiamo su internet,o guardiamo anche le tv satellitari NON allineate con quelle occidentali od Arabe(vds Al jazeera o Al arabya)lo sappiamo bene!
    ma provate a farlo capire all’italiano medio che segue solo i tg nazionali o legge solo i giornali come repubblica(ed anche purtroppo il manifesto)la verità sulla Siria,vi risponderanno che è la nostra è solo propaganda del cd “sanguinario” regime Baathista Siriano di Bashar al Assad!(io ci ho provato,ho cercato di fare aprire gli occhi,parlando con qualche amico o parente,ebbene le risposte sono state da “a me della Siria non me ne frega una beata cippa,a “tu sei sempre il solito fanatico anti occidentale,o comunista,o seguace dei dittatori sanguinari,ecc…
    sono arrivato al punto che ho quasi smesso di parlare di politica sia nazionale che internazionale,altrimenti corro il rischio di venire allontanato da parecchi amici/parenti(non che x alcuni di questi mi dispiaccia,anzi!)però x il “quieto vivere”ho dovuto,come dicevo più sopra diradare i rapporti e sopratutto,limitare e di molto gli argomenti di conversazione con gli amici/parenti(pochi)che mi sono rimasti.
    un saluto
    alexfaro

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