La tensione si è nuovamente impennata in Cile nelle ultime ore. Durissimi scontri sono scoppiati tra dimostranti antifascisti e forze di sicurezza, nella capitale Santiago ed in altre città, nel giorno del 39° anniversario del colpo di Stato che rovesciò il governo democratico di Salvador Allende e impose un sanguinario regime militare fascista.
La rabbia dei manifestanti ha preso corpo quando la Corte d’Appello di Santiago ha sentenziato che il presidente del paese si suicidò sparandosi con un AK47 – un regalo personale di Fidel Castro – per non cadere nelle mani delle truppe golpiste di Pinochet che stavano assaltavando il Palacio de la Moneda. Negando quindi che furono i militari golpisti ad assassinare il leader socialista.
Nel paese governato dall’esponente dell’oligarchia Sebastian Pinera, nostalgico di Pinochet come molti dei suoi ministri, negli ultimi mesi il conflitto sociale è esploso portando nelle strade centinaia di migliaia di operai e dipendenti pubblici, di studenti e di indigeni, in lotta contro i provvedimenti repressivi e liberisti dell’esecutivo.
Mentre scontri si verificavano anche a Valparaiso e Valdivia, nella capitale si è assistito ad un salto di qualità: durante un fronteggiamento tra manifestanti e forze dell’ordine alla periferia di Santiago un carabiniere è stato ucciso e una decina di persone sono rimaste ferite. Secondo la stampa locale, il carabiniere è morto raggiunto da uno sparo che è penetrato nello spazio fra l’ascella e il giubbotto antiproiettile mentre cercava di impedire il saccheggio di un supermercato a Quilicura, località a nord di Santiago. Il responsabile dei carabinieri per la zona metropolitana, il generale Luis Valdes, ha detto alla stampa che un altro dei suoi uomini ”é stato raggiunto da una pallottola ed é grave, anche se non si teme per la sua vita”, mentre un terzo sarebbe stato ferito dal lancio di una bottiglia. A sua volta un manifestante minorenne è stato colpito da uno sparo nella zona di Villa Francia ed è attualmente ricoverato in condizioni stabili.
In molti quartieri di Santiago i manifestanti hanno eretto barricate di fuoco e hanno attaccato le camionette dei Carabinieri impegnati nella repressione dei cortei.
Al termine della giornata le forze di sicurezza hanno compiuto circa 250 tra arresti e fermi di manifestanti, per lo più nella capitale.
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