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Grecia: sciopero generale il 18 ottobre. Polemiche sul viaggio di Merkel

Come già annunciato nei giorni scorsi, i sindacati greci hanno proclamato un nuovo sciopero generale di 24 ore fissato per il prossimo 18 di ottobre, in coincidenza con il summit europeo.

Entro quella data il governo di Samaras è chiamato a chiudere un pacchetto di tagli al bilancio per la considerevole cifra di 13,5 miliardi di euro per il biennio 2013-2014 richiesti da Fmi, Ue e Bce, e a mettere in atto le (contro)riforme strutturali previste dal Memorandum, condizione indispensabile per ottenere la nuova tranche di aiuti. Si tratta, ha ricordato la troika, di 89 impegni – tra i quali liberalizzazione delle professioni chiuse, modifiche ai contratti di lavoro, tagli alla sanità ed altri – assunti dal governo ellenico con la firma del memorandum e che finora non sono stati messi in atto. 

 

E’ proprio contro questo pacchetto che il sindacato del settore pubblico Gsee, quello del settore privato Adedy e quello comunista Pame hanno indetto quella che sarà la seconda mobilitazione nel giro di un mese contro i tagli, i licenziamenti e le nuove tasse.

Intanto è polemica in Germania per la visita della cancelliera tedesca Angela Merkel ricevuta ad Atene da una delle più partecipate manifestazioni di protesta degli ultimi mesi, nonostante i divieti e la repressione che ha portato all’arresto di alcuni manifestanti e al fermo e alla denuncia di molti altri.

E’ polemica ad esempio per la presenza ieri in piazza ad Atene di un deputato del Bundestag, il parlamento tedesco, eletto nelle liste del partito di sinistra Die Linke. La scelta di Bernd Riexinger di partecipare alle manifestazioni anti-Merkel è stata definita da alcuni suoi colleghi di vari schieramenti “vergognosa e senza senso”. “Sfruttare le proteste antitedesche a Atene, per servire scopi di politica interna contro l’interesse del proprio Paese è vergognoso”, ha affermato il capogruppo della Csu, il partito conservatore bavarese, Gerda Hasselfeldt. Anche il socialdemocratico Martin Schulz, presidente dell’Europarlamento ha detto che la presenza di Riexinger ad Atene, nel giorno della visita del cancelliere tedesco, “è un modo ben strano di aiutare i greci”.

 

E la stampa tedesca attacca ferocemente oggi i greci, definiti dal Bild degli “ingrati” mentre la visita di Angela Merkel ad Atene sarebbe stata un “errore politico”. “La Germania non si merita tutto questo: proteste nauseabonde contro Merkel ad Atene! E sborseremo altro denaro” titola il quotidiano tedesco, riferendosi al fatto che la cancelliera avrebbe “promesso ai greci aiuti per una riforma dell’amministrazione pubblica che costerà ai tedeschi altri 30 milioni di euro.”

 

Ma anche per il leader più popolare della sinistra ellenica, ieri protagonista di un comizio in Piazza Syntagma, “la visita della Cancelliera tedesca ad Atene si è dimostrata un fiasco politico”, ma sulla base di valutazioni opposte a quelle della stampa teutonica. Ha spiegato Alexis Tsipras, portavoce della coalizione della sinistra radicale Syriza: “Merkel è venuta in Grecia solo per sostenere un governo che sta per crollare ed il Memorandum catastrofico con le nuove misure di austerità per 13,5 miliardi di euro che, se saranno attuate, sprofonderanno ancora di più la Grecia nella crisi e destabilizzeranno ancora di più l’Europa”.

La segretaria del Partito Comunista Greco, Aleka Papariga, aveva affermato ieri che «vinceranno i popoli che non  esiteranno a rompere le loro catene di classe».

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