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L’opposizione armata: ‘Stato islamico in Siria’

“Annunciare un progetto di Stato islamico nelle aree liberate della Siria”. E’ questo che intendono fare “molto presto i mujahedin e i combattenti di tutti i gruppi e le brigate senza eccezione”, che “stanno cercando di unire gli sforzi” a questo scopo. Lo ha dichiarato al quotidiano algerino ‘Echorouk’ Abu Abdel Rahman, uno degli emiri del Fronte al-Nusra, che figura tra i gruppi impegnati nella lotta armata contro il regime del presidente siriano Bashar al-Assad.
All’inizio della settimana il Dipartimento di Stato Usa ha dichiarato il Fronte al-Nusra organizzazione terroristica, alla luce dei suoi presunti legami con la rete di al-Qaeda. “Se difendere e soccorrere i musulmani e gli innocenti é un atto terroristico, allora noi siamo terroristi”, ha detto Abdel Rahman, in risposta a questo passo degli Stati Uniti. “Che facciano come vogliono, né l’America né nessun altro può nuocerci”, ha aggiunto. “Il mondo assisterà presto a qualcosa di unico nel suo genere, che non farà felici gli Usa e i suoi alleati, e neppure il regime alawita siriano”, ha avvertito Abdel Rahman a proposito del progetto di creare uno Stato islamico in Siria. L’esponente del Fronte al-Nusra, che ha rivendicato il sanguinoso attentato di ieri nei pressi di un asilo alla periferia di Damasco, che ha causato decine di morti e feriti, ha annunciato che si tratterà di “uno Stato musulmano in cui ogni individuo avra’ garantiti i suoi diritti e doveri senza alcuna discriminazione”.

Intanto poche ore fa il segretario Usa alla Difesa, Leon Panetta, ha firmato l’ordine di invio di due batterie di missili Patriot per la difesa antiaerea in Turchia. Secondo Panetta i Patriot serviranno a proteggere la Turchia “da possibili attacchi con armi chimiche o con missili di ogni tipo dal territorio siriano”. Ma insieme ai Patriot partiranno circa 400 militari degli Stati Uniti formalmente incaricati della loro gestione. Secondo il New York Times, tutte le batterie di Patriot richieste alla Nato da Ankara saranno operative da gennaio. Oltre agli Stati Uniti, saranno la Germania e l’Olanda a inviare due batterie a testa. 

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