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Abu Mazen fa retromarcia: stop a simboli Stato Palestina

Con il riconoscimento delle Nazioni Unite in tasca il presidente palestinese Abu Mazen teneva particolarmente a far distribuire passaporti e altri documenti ufficiali con l’emblema dello Stato di Palestina. Almeno questo raccontano a Nena News fonti dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Ma ora, aggiungono le stesse fonti, soggetto alle pressioni statunitensi e colpito dalle proteste e dalle ritorsioni (soprattutto finanziarie) di Israele, il presidente ha ingranato la retromarcia e ordinato di frenare sulla emissioni di documenti con il nuovo logo.

“Certo non vogliamo causare danni alla nostra popolazione”, ha spiegato da parte sua Nour Odeh, un portavoce del presidente, riferendosi ai problemi che i civili palestinesi potrebbero incontrare esibendo i nuovi documenti ai posti di blocco delle forze di occupazione o negli uffici israeliani.
Un bel passo indietro dopo che Abu Mazen aveva ordinato alle rappresentanze diplomatiche palestinesi nel mondo e ai ministeri di usare il nuovo emblema “Stato di Palestina”. Il presidente non molti giorni fa aveva convocato i giornalisti locali per esortarli a parlare non più di Autorità nazionale palestinese ma di “Stato di Palestina”

La retromarcia si aggiunge alla notizia diffusa nei giorni scorsi che, per apparente mancanza di fondi, lo Stato di Palestina non aderirà, per il momento, alle istituzioni giudiziarie internazionali e, di conseguenza, non potrà chiedere l’incriminazione di Israele per crimini commessi con le sue politiche di occupazione, in particolare la colonizzazione.

Abu Mazen, spiegano gli analisti locali, è tornato alla sua abituale moderazione e non intende forzare la mano. Piuttosto spera, come sempre, di riprendere i negoziati con Israele sulla base della mediazione statunitense, sebbene si sia rivelata fallimentare e schierata dalla parte dello Stato ebraico.

da Nena News

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