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Venezuela. Corte Suprema: il giuramento di Chavez può aspettare

Ieri la Corte Suprema del Venezuela ha dato infatti ragione al governo di Caracas, stabilendo all’unanimità che il presidente – ricoverato dall’11 dicembre nella capitale cubana e sottoposto ad una operazione chirurgica per rimuovere un tumore – potrà giurare il suo terzo mandato anche dopo il 10 gennaio, data ufficiale della sua investitura. In base al principio della “continuità amministrativa” la Corte ha anche deciso che per ora rimarrà in funzione ad interim anche l’attuale esecutivo.

Il massimo organo giudiziario del paese ha inoltre reso noto che – contrariamente a quanto richiesto dall’opposizione – non verrà inviata all’Avana alcuna commissione medica per la valutazione delle condizioni di salute del Presidente. Chavez era stato operato per la prima volta nel giugno del 2011, ed era stato sottoposto successivamente a quattro cicli di chemioterapia; un secondo intervento, nel febbraio scorso, aveva riguardato una lesione nella stessa zona in cui era stato asportato il tumore. Il 15 aprile scorso Chavez si era recato all’Avana per sottoporsi agli ultimi due cicli di radioterapia previsti dai medici, che hanno deciso di sottoporlo ad una nuova operazione l’11 dicembre: da allora è ancora in ospedale e le sue condizioni sono state definite “complicate” dal vicepresidente e successore designato, Nicolas Maduro.
L’opposizione, appoggiata anche dagli ambienti reazionari della Chiesa cattolica, dalla locale Confindustria e dagli Stati Uniti, sostiene che in caso di assenza di Chavez spetterebbe al presidente del Parlamento, Diosdado Cabello, assumere la carica ad interim per poi indire nuove elezioni.
Ma il Tribunale Supremo di Giustizia (la denominazione della corte suprema venezuelana) ha giustificato la sua decisione ricordando che Chavez è stato rieletto e quindi nel suo caso i tempi previsti dalla Costituzione per il giuramento possono essere allungati in considerazione del fatto che il nuovo mandato presidenziale deve essere considerato una continuazione, e quindi senza interruzione, di quello precedente.

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