Il Primo Maggio dello scorso anno ha partecipato insieme ad alcuni amici al corteo dei lavoratori del Primo Maggio, e poi a un concerto del Grup Yorum. Per questo il 9 maggio del 2012 è stata arrestata ed ora Sevil Sevimli rischia 21 anni di carcere per ‘terrorismo’.
Tanto ha chiesto nei confronti della ragazza di origini turche ma con passaporto francese, la procura di Bursa, città a sud di Istanbul. La studentessa di Scienze della Comunicazione a Lione era arrivata all’Università Anadolu di Eskisehir per uno scambio universitario all’interno del programma Erasmus. Ed ha cominciato timidamente a frequentare alcune attività di natura sociale.
Ma è stata incredibilmente accusata di essere “membro di un’organizzazione armata” e di “diffondere propaganda” a favore della stessa. Insieme a Sevil sono finiti sotto processo anche quattro studenti turchi (Burcu Akin, Ceren Cevahir, Kezban Yildirim e Seren Ozcelik), che però non avranno quel poco di attenzione mediatica che almeno in Francia è stata riservata a Sevil. Tutti accusati di far parte del Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo (Dhkp-c), un’organizzazione marxista rivoluzionaria messa fuori legge dal regime turco e duramente perseguitata.
Le prove a sostegno dell’accusa non sono altro che, come scrivevamo, la partecipazione dei cinque ad un concerto del Grup Yorum – band perseguitata anch’essa dagli apparati di sicurezza turchi – e al corteo del Primo Maggio. Durante il quale avrebbero sfilato tenendo striscioni che recitavano “Vogliamo l’istruzione libera per tutti”.
I giudici hanno confermato oggi per Sevil, che ha trascorso ben tre mesi in carcere prima che le fosse concessa la libertà condizionata solo grazie alle forti pressioni diplomatiche di Parigi, il divieto di lasciare il paese. Il suo avvocato ha chiesto ai giudici di ritirare il divieto, per consentire alla ragazza lmeno di completare i suoi studi, in attesa della prossima udienza del processo, rimandato oggi al 15 febbraio.
La ragazza nega la sua appartenenza al Dhkp-c anche se rivendica una forte identità politica anticapitalista.
“Sono di sinistra e socialista – ha dichiarato la ragazza ai giornalisti, al termine dell’udienza di oggi – e non ho nulla da rinnegare. Difendo la democrazia e l’uguaglianza. Ci potete chiamare terroristi solo perche’ siamo andati al concerto del Grup Yorum, ma sapete molto bene chi sono i veri terroristi. Sono quelli che sfruttano la gente”. In Francia dopo il suo arresto si sono mobilitate migliaia di persone in solidarietà con la ragazza: cortei, presidi, veglie e petizioni chiedono da mesi il suo proscioglimento.
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