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Nasce il villaggio di Canaan. Subito sgomberato da Israele

I Comitati Popolari proseguono nella lotta: nella notte è stato costruito un nuovo villaggio palestinese di protesta contro le politiche di colonizzazione israeliana e l’affermazione della proprietà palestinese delle terre nei Territori Occupati.

Ieri notte è toccato ad Hebron: dopo Bab al-Shams in area E1, Bab al-Karamah a Beit Iksa e Al-Manatir a Nablus, teatro della nuova creativa forma di protesta sono state le colline a Sud di Hebron, una delle zone più duramente sottoposte all’occupazione militare israeliana.

Un gruppo di circa trenta attivisti palestinesi ha tirato su le tende del neonato villaggio di Canaaan. L’obiettivo era accogliere questa mattina altri gruppi di attivisti che lavorassero le terre agricole di proprietà dei contadini palestinesi e sotto ordine coatto di confisca.

Immediata la reazione dell’esercito israeliano che ha attaccato il villaggio, espulso gli attivisti e distrutto le tende, costruite in un’area vicino la città di Yatta. Tre palestinesi e due internazionali sono stati arrestati. I soldati hanno lanciato sui manifestanti acqua putrida, una donna è rimasta ferita

“Siamo venuti qui per costruire un nuovo villaggio palestinese in terra palestinese e per utilizzare liberamente la terra su cui abbiamo il diritto di vivere”, ha detto uno degli attivisti presenti, Younis Araar, coordinatore del Comitato Popolare locale. “La preparazione per la costruzione di Canaan è cominciata una settimana fa – ha proseguito Araar – Abbiamo costruito le tende e subito l’esercito è arrivato. Siamo rimasti sorpresi dall’incredibile dispiegamento militare”.

Una presenza militare che nelle Colline a Sud di Hebron non manca mai: tra zone militari chiuse, colonie e buffer zone, l’area a Sud della Cisgiordania è tra le più drammaticamente colpite dalle politiche israeliane. A Sud di Yatta sono otto i villaggi palestinesi su cui pesa la minaccia di trasferimento forzato per l’implementazione della cosiddetta Firing Zone 918, area di esercitazione militare unilateralmente dichiarata da Tel Aviv.

In piena Area C, sotto il totale controllo militare e civile israeliane, le comunità palestinesi a Sud di Hebron vivono in condizioni al limite della decenza: nessun servizio pubblico, confische continue e espulsioni fanno da corollario ad attacchi e aggressioni da parte dei coloni israeliani, considerati tra i più violenti e fanatici della Cisgiordania.

da Nena News

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