Come scriveva ieri il Washington Post, al centro della vicenda, che ora è oggetto anche di un’inchiesta penale oltre che della denuncia dei media e delle associazioni per i diritti civili, vi sono due agenti della contea di Frederick.
A chiamarli era stato il proprietario di un cinema che si lamentava del fatto che Saylor avesse visto un film – “Zero dark thirty” due volte, rifiutandosi di pagare il secondo biglietto, e che si rifiutava di lasciare la sala. Secondo quanto ha riferito la portavoce dell’ufficio dello sceriffo, il ragazzo avrebbe opposto resistenza ai due agenti, che erano in borghese. A quel punto, sempre secondo la versione ufficiale, i poliziotti lo hanno immobilizzato, usando addirittura tre coppie di manette, e lo hanno trascinato fuori dal cinema. A quel punto il ragazzo ha cominciato a sentirsi male e poco dopo, trasferito in ospedale, è morto. I referti dei medici legali parlano di morte per asfissia.
Ora l’Fbi ha avviato un’inchiesta sull’operato della polizia locale e si aspettano i risultati dell’indagine preliminare entro i prossimi giorni. Intanto, le associazioni di genitori di ragazzi Down hanno fatto sentire la loro voce, ricordando soprattutto come Ethan fosse un grande fan della polizia, tanto che spesso da chiamava il 911 solo per poter chiacchierare con un poliziotto. Raccontano i media statunitensi che era un fedele spettatore della serie ‘Ncis’ e di altri polizieschi e che i poliziotti erano i suoi eroi preferiti.
“Ethan era disabile e aveva un deficit cognitivo, ma non era un criminale” ha detto alla stampa statunitense Joseph Espo, un avvocato che rappresenta i genitori del ragazzo, Patti e Ron Saylor. Ricordando che all’ufficio dello sceriffo della contea di Frederick lo conoscevano bene e sapevano che non era pericoloso.
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