Sarà la Gran Bretagna a fornire ai ribelli siriani mezzi blindati, giubbotti anti-proiettile e equipaggiamento visori notturni. Lo conferma oggi il Wall Street Journal, citando funzionari europei e statunitensi. GliStati Uniti, aggiunge il Wsj, si dicono restii a fornire armi sofisticate ai ribelli perché temono possano finire nelle mani dei gruppi jihadisti e, soprattutto, il presidente Barack Obama sarebbe convinto che siano già significativi i rifornimenti militari che arrivano ai ribelli dai Paesi musulmani della regione.
Ma questa presa di posizione sembra essere smentita, almeno parzialmente, dalle informazioni pubblicate, paradossalmente, su un quotidiano britannico. Secondo le quali gli Stati Uniti e alcuni suoi alleati europei stanno addestrando da cinque mesi i ribelli siriani in Giordania. Lo riporta oggi il quotidiano britannico Times, all’indomani del vertice a Roma degli Amici della Siria in cui il Segretario di Stato Usa, John Kerry, ha annunciato nuovi aiuti “non letali” all’opposizione per il valore di 60 milioni di dollari. Già ieri il New York Times aveva riferito di un impegno Usa nella regione per addestrare i ribelli, senza però fornire maggiori dettagli sull’entità della missione o sul Paese ospitante.
Fonti di intelligence e diplomatici della regione hanno fatto sapere al britannico Times che i combattenti dell’opposizione vengono addestrati all’uso delle armi leggere in centri di addestramento che “si trovano in installazioni militari giordane”, anche se “le operazioni sono organizzate e gestite da istruttori Usa. “Questa non è un’iniziativa giordana, questa è un’iniziativa americana portata avanti in Giordania – ha detto un diplomatico ad Amman – e viene coordinata con attenzione per poter garantire ai ribelli, si spera a quelli giusti, una spinta nella lotta contro Assad”. L’amministrazione statunitense sembra impegnata quindi in un gioco delle parti: le armi le fornisce Londra, l’addestramento Washington.
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