Nelle scorse settimane i rappresentanti dei tre partiti che appoggiano il governo – centrodestra, socialisti ed ex sinistra radicale – avevano più volte promesso che la gabella introdotta nel 2011 dal primo ministro del Pasok Evangelos Venizelos sulle case, sarebbe stata rimossa o quantomeno ridotta. Ma poi ai rappresentanti della troika, arrivati ad Atene per controllate che l’esecutivo Samaras avesse fatto i conti, i tre partiti hanno offerto un rinnovo della ex ‘tassa straordinaria’, diventata nel frattempo Tassa Immobiliare Unica (Efa). Una sorta di Imu che però è assai più salata e che soprattutto viene riscossa attraverso la bolletta elettrica. Un metodo che assicura si un abbattimento dell’evasione fiscale, ma che in poco più di un anno ha mandato sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie che alle prese con la disoccupazione o la sottoccupazione proprio non ce la fanno a sborsare centinaia di euro in più.
Secondo gli ultimi dati resi noti da Atene la tassa sugli immobili sta generando tragiche conseguenze sociali. Stando a quanto scrive il quotidiano Kathimerini, centinaia di migliaia di cittadini si trovano ogni mese in difficoltà a pagare la tassa immobiliare e sono costretti a subire il taglio della corrente elettrica nelle loro abitazioni. Secondo i dati resi noti dalla Deh, l’azienda greca per la distribuzione dell’energia elettrica, ogni mese viene tagliata la fornitura di elettricità a circa 30.000 famiglie, il che equivale a una media di 1.000 al giorno. In molti casi, la maggior parte, la corrente viene riallacciata dopo alcuni giorni o poche settimane, quando l’utente paga almeno una parte del dovuto. Ma sono sempre di più i casi in cui le famiglie con maggiori difficoltà sono obbligate a vivere senza energia elettrica, non riuscendo a farsela riallacciare o scegliendo esse stesse di rimanere al buio, in quanto non possiedono risorse economiche sufficienti. Ma ora con il rinnovo e l’estensione della Efa anche a immobili e terreni precedentemente esentati altre decine di migliaia di famiglie già indebitate con la Deh dovranno dire addio al ‘lusso’ di avere la corrente elettrica. Solo nel 2012 ammontavano a circa 1,3 miliardi di euro i debiti delle famiglie nei confronti della compagnia elettrica.
Teoricamente il governo ha espressamente vietato di tagliare la corrente alle case che non siano in regola con le tasse sugli immobili, ma succede che – casualmente – i cervelloni elettronici della compagnia elettrica non siano in grado di distinguere tra i pagamenti destinati alla bolletta e quelli destinati al fisco, eseguendo i distacchi in maniera di fatto automatica.
Sempre più greci sono al buio, e al freddo, visto che in molti non possono permettersi di pagare i riscaldamenti elettrici o a combustibili fossili. La modernità targata troika rassomiglia sempre di più a un freddo e buio medioevo.
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Giancarlo
La Grecia dovrebbe uscire dall’euro e fare la sua moneta nazionale facendo la sua politica economica nazionale.