E’ quanto é scritto, in estrema sintesi, nelle 577 pagine di un rapporto redatto dal Constitution Project, un’organizzazione legale indipendente formata da 11 personalità, che denuncia apertamente i gravi abusi perpretati in quella fase storica. La violenza brutale é stata un elemento presente in ogni guerra combattuta dagli Stati Uniti, afferma il rapporto, tuttavia ”quanto é successo dopo l’11 settembre non ha precedenti”. Lo studio mette in evidenza le conversazioni dettagliate tra il presidente dell’epoca, George W. Bush e i suoi massimi consiglieri circa la ”legittimità e l’utilità di infliggere torture, dolori e tormenti ad alcuni detenuti”. Il rapporto sottolinea come ”la tortura non ha mai giustificazione”, ”danneggia l’immagine della Nazione americana e riduce la sua capacità di censurare morali altrui, per non parlare dell’aumento dei pericoli per il personale americano quando viene catturato dal nemico”. Inoltre, il rapporto dice chiaramente di non aver trovato alcuna prova convincente sul fatto che questi metodi usati negli interrogatori, pensiamo al waterboarding, abbiano prodotto informazioni di valore che non si potessero ottenere con altri mezzi. Insomma, é vero che una persona sottoposta a tortura divulga molte informazioni, ma secondo il rapporto la maggiore parte di queste non erano credibili.
Quanti anni dovremo attendere invece per avere informazioni dettagliate sulle torture praticate sotto la presidenza Obama?
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