“Attraverso i nostri militanti abbiamo scoperto una rete di intelligence fedele al Regime che vorrebbe sequestrare il risultato di elezioni che Capriles ha ampiamento vinto. I nostri movimenti sono spiati dagli autisti, dalle donne di servizio, dai meccanici e dagli altri stipendiati del comunismo cubano”. E’ quanto recita un volantino diffuso, nelle ore seguenti alle elezioni presidenziali di domenica, dal movimento dell’opposizione Juventud Activa de Venezuela. Un risconoscimento esplicito dell’odio di classe che da sempre anima l’opposizione delle oligarchie venezuelane al chavismo e ai progressi della Rivoluzione Bolivariana, che non a caso prende di mira la “servitù”, identificata come al servizio del nemico. Poi il delirante volantino, reso noto nei giorni scorsi da un collaboratore del quotidiano spagnolo Publico, passa ai suggerimenti, diretti evidentemente a chi può permettersi di stipendiare chauffeur e donne di servizio (e in Venezuela non sono in molti): “guardatevi attorno quando entrate in casa o uscite, sospendete ogni conversazione in loro (degli infidi proletari spioni, ndr) presenza, tenete i vostri figli lontani da loro e se possibile non fateli entrare nelle vostre case”. E poi gli slogan: “”Fuori il comunismo cubano dalla nostra terra! Lotteremo fino alla vittoria! Tutti in strada! Morto il tiranno scagliamoci contro i suoi servi”.
Un delirio folle che però chiarisce assai il carattere paranoico e ferocemente di classe di un’opposizione che non a caso nei giorni scorsi ha scatenato una incredibile ondata di violenza contro i proletari che sostengono la rivoluzione e contro i centri medici dove i sanitari cubani offrono gratuitamente le cure mediche ad una popolazione che l’oligarchia vorrebbe continuasse a morire di infermità altrove banali. Un linguaggio e un ‘nemico’ che fanno piazza pulita di tante parole al vento dedicate dai media ad un’evoluzione socialdemocratica di Capriles e dei suoi che se mai c’è stata può, alla luce dell’ondata terroristica dei giorni scorsi, considerarsi chiusa. Del resto i morti provocati dagli assalti dei ragazzotti dei quartieri alti sono tutti militanti delle organizzazioni politiche e popolari bolivariane, in particolare del Partito Socialista Unito del Venezuela. Neanche un morto tra gli assalitori. Strano regime quello di Caracas, no?
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Mic
Avete notato il simbolo del pugno chiuso stilizzato nella stella, accanto all’intestazione del volantino?
È il marchio di fabbrica delle “rivoluzioni colorate” made in USA! Otpor, Georgia, Ucraina…