La Corte Suprema di giustizia del Guatemala (Csj) indagherà per presunto abuso di autorità e violazione della Costituzione la giudice Jazmín Barrios, che presiede il processo per genocidio a carico dell’ex dittatore Efraín Ríos Montt (23 marzo 1982-8 agosto 1983). Si tratta dell’ennesimo ostacolo a un dibattimento che si presentava come storico, volto ad accertare le responsabilità dell’ex generale su uno dei periodi più cruenti della già sanguinosa guerra civile (1960-1996), costato la vita a decine di migliaia di guatemaltechi, in stragrande maggioranza indigeni del popolo Maya.
L’alto tribunale ha annunciato che indagherà sulla base della denuncia presentata da Francisco García, avvocato dell’ex dittatore, espulso dall’aula per ordine di Barrios il 19 marzo all’avvio del processo, che vede sul banco degli imputati Ríos Montt, 86 anni, e il suo ex capo dell’intelligence José Rodríguez. La decisione di Barrios si deve ai reiterati tentativi della difesa dell’ex dittatore che mancando di “etica e professionalità”, come ha argomentato la giudice, ha tentato con ogni mezzo di rinviare l’inizio del dibattimento. Barrios rischia di perdere l’immunità di cui beneficia come funzionaria del sistema giudiziario.
Il processo resta nel frattempo sospeso dopo che la Corte Costituzionale ha riammesso la giudice Carol Patricia Flores, ricusata il 23 novembre 2011 per presunta parzialità da un avvocato che rappresentava un altro ex gerarca, imputato con Ríos Montt; una mossa che vanifica tutte le prove e le deposizioni rese dai testimoni sugli orrori del conflitto nell’arco di un mese riportando il processo indietro di un anno e mezzo.
A dirimere il contenzioso è stata chiamata la Corte Costituzionale, massimo tribunale del paese, ma non è ancora noto se il processo riprenderà.
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