E dire che il rapporto dell’Onu, stilato dalla non certo amichevole Carla Del Ponte, aveva stabilito che se qualche prova di uso delle armi chiniche c’era, andava imputato ai “ribelli”, quasi sempre integralisti di Al Qaida inquadrati nelle brigate AL Nusra.
Ora l’amministrazione Obama, fidando nella persuasione garantita dalla propria potenza mediatica, rilancia lo stesso argomento (ricordate il, generale Powell all’Onu con la boccettina in mano per imporre la guerra all’Iraq?), ripartono come se nulla fosse stato indagato e, nella misura del possibile in un paese in guerra, chiarito.
E quindi comunicano che: “Il regime di Bashar al Assad ha superato la linea rossa imposta dal presidente Barack Obama e gli Stati Uniti si preparano a intervenire in maniera più consistente e diretta anche dal punto di vista militare nel conflitto siriano”.
E’ la stessa amministrazione a “certificare” l’utilizzo di armi chimiche contro i ribelli dell’opposizione. Dell’esito delle “indagini” è stato ufficialmente informato anche il Congresso. Parlando in conferenza stampa subito dopo l’annuncio, il vice consulente di Obama per la sicurezza nazionale, Ben Rodhes, ha spiegato che tra le armi chimiche impiegate ci sarebbe il gas sarin, una forma di gas nervino. Utilizzate “diverse volte in piccola scala”, le armi chimiche avrebbero ucciso circa 150 persone.
“Sono solo una piccola parte rispetto al catastrofico numero di vittime – ha commentato Rodhes – ma è una violazione delle leggi internazionali e della linea rossa che avevamo imposto”. Proprio ieri l’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani ha fatto sapere che il numero dei morti dall’inizio del conflitto, nel 2011, è salito a 93.000, di cui 6.500 sono bambini.
Rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano maggior chiarezza sul tipo di ruolo che gli Stati Uniti intendono assumere, Rodhes ha detto che verrà fornito “sostegno diretto sia dal punto di vista militare che politico”, che “verranno incrementati gli aiuti già dati” e che allo stesso tempo ne verranno forniti di “nuovi”. Tuttavia il consulente di Obama non ha saputo elencare nello specifico le tipologie di sostegno, aggiungendo che l’intervento potrebbe non essere imminente.
“L’urgenza c’è da due anni, da quando è iniziato il conflitto – ha detto Rodhes – ma ora è un momento particolarmente delicato perchè Hezbollah e l’Iran stanno assumendo un ruolo sempre più grande” al fianco di Assad. “Dobbiamo anche individuare quale gruppo dell’opposizione sostenere sul territorio”, ha aggiunto. Facendo pendere con nettezza la bilancia dalla parte di Assad, invece che dei “ribelli”. Visto che sul campo gli “alleati” (quegli integralist che il giorno dopo leventuale vittoria diventeranno “i nemici”, come in Afghanistan, Iraq o in Libia) cominciano ad arretrare, gli Usa scendono direttamente in campo. O almeno si preparano a farlo.
Intanto i media americani annunciano che l’esercito sta valutando l’ipotesi di imporre la no-fly zone sul territorio siriano, altro passaggio dell’escalation già visto contro Saddam e Gheddafi.
In vista del G8, Rodhes ha affrontato anche lo scottante tema dei rapporti con la Russia, sostenendo che la destituzione di Assad dal potere è una condizione necessaria per raggiungere una soluzione del conflitto ed “è fondamentale che anche Mosca lo ammetta”. Ma la Russia, fin qui, si è mossa in modo diametralmente opposto, rinnovando l’armamento siriano “ufficiale” e contribuendo così alla “rimonta” assadiana.
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alexfaro
Obama é impazzito improvvisamente,oppure è successo qualcosa,ma non certo l’uso di armi chimiche da parte del legittimo governo Siriano,in quanto ciò è una balla colossale.
Forse perchè l’esercito regolare Siriano sta dando botte da orbi ai”ratti”tagliagole,salafiti/takfiriti,ed essendo questi ultimi in forte difficoltà,”devono”essere “aiutati”in modo massiccio,molto più di adesso,con ogni mezzo possibile(vds il caso Libia)
ora prescindendo dal fatto che le ultime notizie di fonte ONU(vds le dichiarazioni di Carla del Ponte!)addossavano la colpa di avere usato il gas ai cd”ribelli”e non all’esercito governativo,a proposito era notizia di pochi giorni fa che la polizia Turca aveva pizzicato diversi cd”ribelli in possesso di alcuni contenitori di gas Sarin.
Con questa escalation,resta da vedere cosa farànno la Russia(ed anche l’Iran e la Cina)visto che la federazione ha nel porto di Tartus almeno 10/12 navi da guerra(con relativi militari in numero consistente)e che essendo tra le poche nazioni in possesso di notizie di prima mano sulla guerra civile in Siria,sicuramente desunte sia dai satelliti che anche dai cd humint,cioè agenti segreti che sul terreno monitorano continuamente entrambi i contendenti,riferendo poi a Mosca le notizie acquisite.
credo che Obama stavolta abbia fatto come si dice”il passo più lungo della gamba”
un saluto comunista
Alexfaro
cassandra
Obama e i suoi compagni di merende vogliono la guerra in Siria, ma prenderanno più legnate di quelle che hanno preso i criminali al loro soldo.
Assad ha ragioni da vendere ed è sostenuto dalla Russia, che gli ha già fornito armi efficienti e gliene fornirà altre ancora più potenti, dall’Iran, dalla Cina, da Hezbollah e da decine di migliaia di volontari che stanno affluendo da ogni parte.
Questa guerra segnerà il passaggio del ruolo di gendarme del mondo dagli USA alla Russia.