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Istanbul. Taksim torna a riempirsi di gente

12.00 Ultimatum di Erdogan. Recep Tayyip Erdogan ha lanciato oggi un ”ultimo avvertimento” ai manifestanti che ancora occupano Gezi Park a Istanbul, intimando loro di lasciare il parco.

Il vice di Erdogan, Huseyin Celik, ha detto ieri sera che i manifestanti devono ritirarsi dal parco di Gezi – un angolo della piazza dove si sono adunati montando delle tende – concedendo però la possibilità di un referendum sulla risistemazione dell’area del parco, motivo da cui hanno avuto origine le prime proteste.

La repressione violenta da parte del governo delle manifestazioni avvenute due settimane fa ha innescato un’ondata di proteste in tutto il paese contro il governo di Erdogan e il partito islamico AK, percepiti come retrogradi e autoritari, unendo in un’inedita alleanza secolaristi, nazionalisti, professionisti, sindacalisti e studenti.

La polizia in tenuta anti-sommossa stanotte è rimasta a guardare i manifestanti che hanno cantato e ballato al suo di un improvvisato concerto di pianoforte nel parco.

Una scena quasi surreale se confrontata con quella avvenuta appena 24 ore prima, quando gli agenti hanno lanciato lacrimogeni e usato mezzi pesanti per disperdere la folla e riaprire la piazza al traffico.

La polizia ha usato cannoni spara acqua e lacrimogeni in tutte le città turche dove si è manifestato, in questi giorni, inclusa Ankara. Tre persone, tra cui un poliziotto, sono rimaste uccise e 5.000 ferite, secondo l’associazione medica turca.

I manifestanti chiedono che il governo punisca i responsabili della violenza repressione messa in atto dalla polizia.

Erdogan ha accusato l’opinione pubblica internazionale, i media e gli speculatori di mercato di aizzare il conflitto cercando di minare l’economia del più grande stato musulmano membro della Nato.

Stati Uniti ed Unione europea hanno espresso “preoccupazione” per la situazione. Arditi!

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